Roma, tre ragazzini di 12 anni in rianimazione per coma etilico

Roma, tre ragazzini di 12 anni in rianimazione per coma etilico
Roma, tre ragazzini di 12 anni in rianimazione per coma etilico
Sabato 3 Agosto 2019, 20:01 - Ultimo agg. 28 Febbraio, 06:54
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Lo sballo alcolico non risparmia neanche i dodicenni. «Recentemente in ospedale a Roma abbiamo avuto 3 adolescenti, ragazzini di 12-13 anni, in coma etilico ricoverati in rianimazione», racconta Alberto Villani, presidente della Sip (Società italiana di pediatria) e responsabile dell'Unità operativa complessa di pediatria generale e malattie infettive dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, allarmato dal binomio adolescenti-alcol.

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«Sono convinto - confida Villani - che i casi che arrivano sui giornali siano solo la punta dell'iceberg. Basta guardarsi intorno la sera, soprattutto nel fine settimana, per vedere quanti adolescenti, ancora ragazzini, affollano locali e chioschi alle prese con il rito dell'aperitivo. O chiedere ai tassisti quanti ne trasportano il venerdì o il sabato notte, stravolti dall'alcol. E non c'è differenza fra maschi e femmine». Il pediatra sottolinea: »Occorre più attenzione da parte di chi vende alcolici, più consapevolezza fra i giovanissimi sui rischi e sui danni per la salute, ma anche più attenzione da parte della società. Magari attraverso campagne di sensibilizzazione».
 



Il messaggio deve essere «chiaro e netto, anche perché il passaggio da un consumo occasionale o per sfida all'abitudine è breve. E il binge drinking, che porta a bere tanto in poco tempo fino a stravolgersi, »è una moda pericolosa - assicura Villani - arrivata ormai anche da noi». I danni, precisa il pediatra possono essere acuti ed evidenti, come nel caso del coma etilico. Ma anche cronici, a carico del fegato. E il problema non è solo questo: «I giovanissimi che bevono rischiano anche sulla strada». Prendere il motorino o la macchinetta dopo una festa alcolica o un aperitivo può comportare un pericolo, «anche se il ragazzo ha bevuto quantità modeste. Ecco perché è importante che il compagno alla guida non abbia bevuto». Secondo Villani i giovanissimi non hanno la percezione dei pericoli legati al drink o allo shot, «e in estate le occasioni si moltiplicano. Occorre davvero fare di più per aumentare la consapevolezza tra i ragazzi», conclude.

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