Coronavirus, il caso Alzano: focolaio fuori dalla zona rossa

Coronavirus, il caso Alzano: focolaio fuori dalla zona rossa
Coronavirus, il caso Alzano: focolaio fuori dalla zona rossa
di Claudia Guasco
Domenica 1 Marzo 2020, 15:12 - Ultimo agg. 2 Marzo, 07:43
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Ci sono due paesi, in Val Seriana, distanti tra loro due chilometri e mezzo: Alzano Lombardo e Nembro. Ad Alzano, da dove è passata la donna di Fiumicino ricoverata allo Spallanzani, c'è anche un ospedale. Dei dieci pazienti ora ricoverati a Bergamo, sei abitano a Nembro e tutti sono passati dal pronto soccorso di Alzano, così come un'anziana di Villa di Serio, anche lei positiva al test del coronavirus. Non solo: dei sei morti della bergamasca, quattro erano di Nembro o sono transitati dall'ospedale di Alzano. Qui la presenza di un focolaio del coronavirus è accertata, eppure l'area non è mai stata dichiarata zona rossa.

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La Regione Lombardia ha soppesato la possibilità, ma alla fine l'ha accantonata. «La situazione rimane stabile. Nella provincia di Bergamo sono 110 i positivi, il 18% dei casi lombardi. Alzano ha un numero importante di contagi, ci stiamo lavorando, ma le zone rosse restano quelle che sono», dice l'assessore Giulio Gallera. Eppure il 23 febbraio l'ospedale di Alzano è anche stato chiuso per un pomeriggio dopo la catena di casi positivi: il primario, un operatore sanitario, alcuni pazienti.

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Palmina Torri, 91 anni, è morta martedì dopo essere passata dal presidio medico per una caduta il 7 febbraio, Francesca Zaccaria, 85 anni, ha chiuso gli occhi mercoledì nel reparto di Medicina. E anche il corista della Scala di Milano che si è ammalato avrebbe importato il virus da Alzano. Che, nonostante tutto, resta zona gialla.
 

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