Coronavirus, i benzinai iniziano a chiudere da mercoledì: «Noi dimenticati»
Coronavirus, tabaccai, tintorie e profumerie aperte: ecco perché

Ieri le categorie che rappresentano i distributori della Confesercenti e della Confcommercio hanno fatto sapere di essersi arrese: da domani inizieranno ha non erogare più le pompe autostradali e poi, a seguire, tutte altre. Che fanno scioperano? In una situazione come questa? Niente affatto, hanno alzato bandiera bianca perché non sono più in grado di resistere, di fare il loro disagiato lavoro.
Non vogliamo neanche minimamente pensare che fra i motivi dell’ammutinamento ci possono essere ragioni pretestuose. La categoria non fa accuse precise per un gesto tanto estremo, ma invita a chiedere al governo quale siano le motivazioni. C’è quella sacrosanta che prevederebbe di avere le garanzie minime per la salute se è necessario continuare a lavorare e, quella altrettanto valida, che prevede gli aiuti economici visto che è necessario l’impegno lavorativo in un attività che non ha più l’equazione di business, non può stare in piedi. L’erogato, infatti, è diminuito dell’85%, un taglio decisamente improponibile. Ma, visto che queste attività devono rimanere aperte per ovvi motivi, non è stato previsto alcun supporto come alle imprese a cui è stato chiesto di chiudere i battenti.
Inoltre, la categoria denuncia di non essere stata nemmeno ringraziata (non che lo pretenda), al pari delle altre impegnate al fronte. Oltre 100.000 persone, insomma, sono pronte ad aggiungersi all’esercito di casalinghi, un rischio di evitare alla svelta.
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