di Giuseppe Scarpa
I bagagli degli italiani rimpatriati da Wuhan, avvolti in buste nere, verranno collocati nella pancia del velivolo. E mentre il kc 767 farà il pieno di carburante i medici visiteranno gli italiani. Se qualcuno di loro dovesse avere la febbre non verrà fatto salire a bordo. Il volo di rientro è invece stimato in 13 ore. Più dell'andata. La possibilità, con il vento contrario, che i due propulsori general electric del Boeing divorino il carburante è elevato. Perciò sui cieli dell'Adriatico un altro 767 avrà il compito di rifornire l'areo gemello con 20mila libbre di Jp8.
All'atterraggio un altro dispositivo è stato messo a punto. Nella palestra dell'aeroporto, sotto la lente di altri medici, sfileranno i 67 italiani. Chi sarà sospettato di aver contratto il coronavirus verrà temporaneamente collocato all'interno di una sorta di incubatrice a pressione negativa. Una stanza in pvc alimentata con aria continuamente filtrata. Gli altri, invece, prenderanno la strada della Cecchignola scortati da un imponente dispositivo di carabinieri e polizia.
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