Coronavirus, dal 4 maggio si riapre: visite ai familiari ma con mascherina, resta l'autocertificazione

4 maggio, si riapre (ma non troppo) Visite ai familiari, ma con mascherina Spostamenti fra regioni restano vietati Resta l'autocertificazione
4 maggio, si riapre (ma non troppo) Visite ai familiari, ma con mascherina Spostamenti fra regioni restano vietati Resta l'autocertificazione
di Marco Conti
Lunedì 27 Aprile 2020, 06:46 - Ultimo agg. 16:08
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Coronavirus, via alla Fase 2. No alle messe, sì ai funerali ma solo per parenti stretti. No al calcetto, sì alla corsa. Sì al cappuccino, ma solo se te lo bevi per strada. Sì ai parchi aperti, ma non ai musei. 

Che non sia stato facile mettere nero su bianco il Dpcm - vademecum della Fase 2 della riapertura, si capisce dai cinquanta minuti di conferenza stampa che Giuseppe Conte avvia con un ampio preambolo che spazia dal “Recovery found” («risultato storico»), ai tempi record dell’Inps, all’annuncio di un nuovo decreto «sblocca Paese. Arrivando all’autoironia che sa di produrre quando annuncia che «resta» l’autocertificazione, ma avrà un modulo tutto nuovo.

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IL TEMPO
L’elenco delle cose che si potranno fare e quelle che saranno ammesse solo tra un paio di settimane, se non a giugno (parrucchieri e massaggiatori), Conte lo intercala con una serie infinite di raccomandazioni: rispettate le distanze», niente feste in famiglia, mascherine nei luoghi pubblici e se possibile anche a casa, visita ai nonni, ma solo se attrezzati e per poco tempo. Dopo giorni di riflessioni e confronti, talvolta molto accesi tra i ministri, e tra questi ultimi e i componenti il Comitato tecnico scientifico, ieri sera la svolta preceduta da un vivace vertice con i capidelegazione di maggioranza e poi con i rappresentanti delle regioni.

Due riunioni, soprattutto la prima, che devono aver convinto il presidente del Consiglio che allungare il varo della Fase2 avrebbe ulteriormente complicato quel faticoso equilibrio tra le raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico, il piano messo a punto dalla task force di Vittorio Colao, le pressanti richieste delle amministrazioni locali e una crescente impazienza delle forze politiche, in testa Iv.

E così ieri mattina Conte, dopo aver sostenuto in un’intervista che si sarebbe dovuto attendere la giornata di oggi per avere il nuovo Dpcm, ha deciso di chiudere la faccenda senza tornare a consultare medici e virologi e, soprattutto esporsi alle critiche delle opposizioni, Lega in testa, già pronte a sostenere le ragioni di coloro che dovranno continuare a restare chiusi, o quasi. Far «ripartire in sicurezza il Paese», perchè «ora il mondo ci guarda», mentre per la Fase3 «dobbiamo aspettare una terapia risolutiva o il vaccino».

Quindi, poichè dovremmo convivere ancora per un po’ con il virus, avanti con «senso di responsabilità», come predica il ministro della Salute Roberto Speranza, perché se i contagi dovessero riprendere in alcune zone del Paese si potrà sempre tornare indietro. Alla fine insoddisfatti per «l’eccessiva cautela» contenuta nel nuovo decreto sono solo i renziani e soprattutto la ministra Teresa Bellanova che nella riunione ha puntato i piedi per ottenere tempi di riaperture più stretti - e già da oggi, per artigiani e piccole imprese - trovando «illogico» anche il divieto per le messe. Mentre resta bel vago quando si potrà cominciare ad usare l’app “Immuni”, tocca al commissario Domenico Arcuri fossare con ordinanza il costo delle mascherine: 50 centesimi, iva esenti.

«Se ami l’Italia, mantieni le distanze», è il motto - che starebbe bene anche sui cruscotti - che Conte lancia per la Fase2. Ma prima di elencare chi potrà aprire e quando, Conte chiede un po’ di comprensione dicendo: «Non affidiamoci alla rabbia e al risentimento, non cerchiamo colpevoli ma pensiamo a fare il meglio per consentire la ripresa». Ovvero non ve la prendete con me o con il governo, ma impegniamoci tutti a far ripartire il Paese perchè «sulla ripresa non ci tireremo indietro» e «ci sarà una stagione intensa di riforme». Il primo step verso la normalità, ha il sapore un po’ della scommessa e della speranza sulle capacità degli italiani di non mettersi dal 4 maggio in fila davanti ai bar per acquistare un cornetto, o di precipitarsi nelle metro o nelle secondo case. Una Fase2 appesa quindi ad un filo, che potrebbe franare se diventerà un “liberi tutti” o potrebbe far diventare il primo Paese europeo che ha chiuso nel primo a riaprire.




IL DECRETO

SPOSTAMENTI
Il testo del nuovo Dpcm stabilisce che è vietato «a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Ancora in ballo la decisone sull'autocertificazione per gli spostamenti nel comune. 


VISITE AI PARENTI
Sarà possibile muoversi dentro la propria regione. Sì alle visite ai parenti purché non siano riunioni di famiglia, ha detto Conte. «I divieti di assembramenti resteranno, anche nelle abitazioni: non consentiamo party privati per intenderci», ha detto il premier

NON OBBLIGO MASCHERINA PER BIMBI SOTTO 6 ANNI
«Non sono soggetti all'obbligo» di mascherine «i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti». È quanto prevede il Dpcm sulla fase due che conferma l'obbligo di mascherine «nei luoghi confinati aperti al pubblico inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza.

TAKE AWAY PER BAR E RISTORANTI
Dal 4 maggio i ristoranti potranno riprendere l'attività ma solo per il cibo da asporto. Lo prevede il testo del Dpcm. «Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) - si legge - ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto fermo restando l'obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro, il divieto di consumare i prodotti all'interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi». «Si entrerà uno alla volta e cibo si consuma a casa», ha spiegato il premier. «Che nessuno pensi che ci possano essere assembramenti. Il cibo non si consumerà davanti al posto di ristoro». 

La data giusta per la riapertura dei ristoranti dovrebbe essere il primo giugno. La Federazione italiana pubblici esercizi ha approvato un protocollo che prevede: un metro di distanza tra i tavoli, porte di ingresso e uscita differenziate, pagamenti preferibilmente digitali al tavolo, pulizia e sanificazione.

MUSEI
I musei riaprono il 18 maggio. 


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RIAPRONO I PARCHI
«Consentiamo l'accesso a ville, a parchi pubblici ma nel rispetto delle distanze e delle prescrizioni di sicurezza», ha detto Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse ove non sia possibile consentirne l'accesso contingentato», prevede il testo del Dpcm. Il sindaco può stabilire» di chiudere degli spazi a rischio assembramenti, stessa possibilità che viene riconosciuta ai primi cittadini per parchi, ville e giardini, «che riapriranno dal 4 maggio, ma con misure per contingentare gli ingressi e garantire il distanziamento», ha spiegato Conte in conferenza stampa.

I MEZZI PUBBLICI

Gli orari diversificati di apertura e chiusura delle attività imporrà una rimodulazione del servizio pubblico, che comunque dovrà essere potenziato nelle ore di punta. Le linee guida allo studio prevedono inoltre: termoscanner in tutte le stazioni e gli aeroporti, obbligo su tutti i mezzi di trasporto (dai treni alle navi, dagli aerei a bus e metro) distanziamento dei passeggeri, mascherine, biglietti sempre più elettronici, contingentamento degli accessi nelle stazioni e negli scali.

ATTIVITA' MOTORIA ANCHE DISTANTE DA CASA
Può ripartire l'attività motoria individuale anche distante da casa. Dal 4 maggio via libera anche ad allenamenti dei professionisti per le discipline individuali. Per gli sport di squadra l'orientamento è quello di attendere il 18.

CANTIERI PRIVATI
Dal 4 maggio partono tutte le attività di manifattura, il commercio all'ingrosso e i cantieri privati. In attesa sarà possibile preparare gli ambienti di lavoro.

EDILIZIA
Ripartono domani le attività produttive e industriali prevalentemente votate all'export e i cantieri per carceri, scuole, presidi sanitari, case popolari e per la difesa dal dissesto idrogeologico. Al ministero delle Infrastrutture è stato firmato un protocollo che prevede un serie di precauzioni: misurazione della temperatura prima dell'accesso al cantiere, accesso contingentato a mense e spogliatoi, pulizia giornaliera e sanificazione periodica delle aree comuni. Sempre domani riparte il commercio all'ingrosso funzionale ai settori dell'export e all'edilizia.


OK AI FUNERALI MA A NUMERI RIDOTTI
Prorogate le restrizioni per le messe anche dopo il 4 maggio. Deroga, invece, per i funerali: ammessi sino ad un massimo di 15 persone con mascherine e distanze.

NEGOZI AL DETTAGLIO E PARRUCCHIERI
Nessuna riapertura per i negozi - che rientrano nelle categorie già stoppate nella fase 1 - a partire dal 4 maggio. Sul commercio a dettaglio il governo ragionerà nei prossimi giorni. Una possibile data di riapertura per il commercio al dettaglio, che tuttavia resta un'ipotesi priva di alcuna conferma ufficiale, è quella del 18 maggio. Prorogato, anche, il lockdwon per parrucchieri e centri estetici: dovranno aspettare almeno il primo giugno.

SCUOLA
Gli studenti non torneranno sui banchi fino a settembre. Il governo sta lavorando per definire le modalità per far svolgere «in presenza, ma in piena sicurezza» gli esami di Stato.

REGIONI
Qualche Regione, intanto, fa da sé. In Lombardia da mercoledì possono riaprire i mercati alimentari scoperti, il Veneto e le Marche permettono il take away per il cibo, mentre in Toscana da domani possono riaprire le aziende dei distretti tessili, in particolare quello di Prato, per la manutenzione dei macchinari.

In Friuli Venezia Giulia, da domani, oltre al via ai take away, ci si potrà allontanare da casa per attività sportive e saranno possibili interventi di manutenzione sulle imbarcazioni. In Liguria via libera da domani a cibo da asporto, negozi di abbigliamento per bambini, toelettatura animali.

POSSIBILI NUOVI LOCKDOWN
Durante la riunione della cabina di regia con i principali sindaci italiani, Conte li ha anche messi in guardia su un possibile ritorno delle misure di contenimento. L'indice di contagio R0 sarà monitorato settimanalmente, se dovesse risalire il governo sarà costretto a ritornare alle chiusure e al distanziamento sociale. Un altro paramentro sarà il numero di posti in terapia intensiva nelle varie regioni.
 

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