Coronavirus Fase 2, come viaggeremo: su bus e treni tariffe flessibili per evitare affollamenti. E sensi unici nelle stazioni

Coronavirus Fase 2, come viaggeremo: su bus e treni tariffe flessibili per evitare affollamenti. E sensi unici nelle stazioni
di Diodato Pirone
Venerdì 24 Aprile 2020, 06:52 - Ultimo agg. 13:10
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Mascherine obbligatorie sui mezzi pubblici. Tariffe diverse a seconda dell'orario di autobus, treni e metro per eliminare gli affollamenti da ore di punta. Sensi unici in ingresso e in uscita da stazioni e aeroporti e dentro le strutture più grandi. Massima diffusione dei biglietti elettronici e stop ai controllori sui treni. La Fase Due di ripresa dell'attività produttiva si annuncia come una rivoluzione per i pendolari e per chi deve viaggiare per lavoro o per turismo. Ma il tema non si esaurisce qui. Il punto è che con una diminuzione prolungata della domanda i trasporti costeranno di più. Molto di più. Già ora il trasporto pubblico locale viene sovvenzionato dallo Stato con circa 200 milioni al mese ovvero circa 1,5 miliardi all'anno. Questa cifra aumenterà di molto ma nessuno al momento può dire di quanto.

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LE CONDIZIONI
Ma andiamo con ordine e vediamo innanzitutto le nuove condizioni di sicurezza. Il trasporto pubblico al tempo del Covid 19 dovrà innanzitutto impedire contagi facili e dunque si dovrà rispettare la regola del metro di distanza anche sugli autobus, sui treni e nelle metropolitane.
Per questo si prevedono percorsi a senso unico in entrata e in dei mezzi e delle stazioni, segni sul pavimento per favorire il rispetto del distanziamento, sistemi contapersone con telecamere e cartelli che indichino possibili sospensioni del servizio per motivi di sicurezza. Al Ministero dei Trasporti pensano anche a tariffe diverse a seconda dell'orario di utilizzo dei mezzi, obbligo di guanti e mascherina per tutta la durata dei voli, possibilità di eliminare il controllo dei biglietti a bordo di treni e bus, misurazione della temperatura in stazioni e aeroporti, sanificazioni metodiche.
Per questo sia a Roma che a Milano le aziende di trasporto stanno già tarando i primi interventi. L'Atac ad esempio punta a limitare a 30 il numero dei passeggeri sugli autobus e a 300 quelli sui vagoni della metro. Al Cotral, la società dei trasporti regionali del Lazio, su gran parte degli autobus (acquistati recentemente) sono installati dei contapersone che impediranno ai passeggeri di occupare poltrone oltre un numero limitato.
E' evidente che tutte queste misure determineranno un calo degli incassi. In questa fase di lockdown le imprese dei trasporti se la sono cavata riducendo l'offerta. «Normalmente noi trasportiamo 200 milioni di passeggeri - spiegano al Cotral - oggi registriamo un crollo del 90% dei passeggeri anche se garantiamo il 50% dei collegamenti». Al Cotral - che ha un bilancio in attivo - hanno chiesto a buona parte dei 3.000 dipendenti di sfruttare ferie arretrate che non fanno scattare tagli di stipendi. Altre imprese importanti del settore come la milanesea Atm hanno fatto ricorso alla cassaintegrazione. Ma è evidente che con la Fase Due lo Stato dovrà rassegnarsi a stanziare molto denaro per tenere in piedi un trasporto pubblico poco frequentato. In particolare quello aereo. «Le difficoltà dei trasporti sono analoghe in tutta l'Europa. E' necessaria una risposta della Commissione Ue», incalza Salvatore Pellecchia, segretario Fit-Cisl.
Già, ma chi usava i trasporti pubblici come si adatterà al ritorno al lavoro? Lo smart working copre solo una quota di pendolari.

Gli altri secondo il professore bocconiano Marco Percoco esperto del settore determineranno un boom del trasporto individuale giudicato più sicuro. E prevedibile che torneranno di moda biciclette, monopattini elettrici e la cara vecchia auto. Quest'ultima non in modalità elettrica, troppo cara per consumatori meno ricchi.

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