Fumetti, 160 opere all'asta a sostegno dell'ospedale di Bergamo: ci sono Manara, Liberatore e Mattotti

"Il Pifferaio di Hamelin" di Milo Manara
"Il Pifferaio di Hamelin" di Milo Manara
di Francesca Nunberg
Venerdì 22 Maggio 2020, 17:44
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Il mondo che disegnano è pieno di “nuvole parlanti” ma loro sanno essere molto concreti. In questo momento di grande difficoltà per tutti, molti personaggi del fumetto italiano hanno voluto dimostrare quanto si possa essere compatti nel sostenere un’iniziativa. E hanno donato le loro opere, tavole, disegni, fumetti, lavori digitali, perché fossero messe all’asta per sostenere un’importante struttura sanitaria in prima linea contro il Covid-19, l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. A organizzare l’iniziativa #disegnamoXaiutare, con l’ispirazione e il sostegno di Bruno Bozzetto, è stata la Marco Lucchetti Art Gallery di Lugano che qualche settimana fa ha lanciato una “call to action” ai disegnatori.

Come si può partecipare all’asta e fino a quando?
«L’asta parte oggi e durerà fino al 3 giugno - risponde Marco Lucchetti, gallerista di Lugano specializzato in opere originali di Comic Art - E' semplice, basta entrare nel sito di Catawiki, la più grande piattaforma europea di aste, loggarsi, aprire la sezione fumetti e fare l’offerta».

Quante opere avete raccolto e chi le firma?
«Abbiamo avuto una risposta sorprendente, non solo da parte degli autori, ma anche di collezionisti, mercanti, amici che hanno voluto donare le loro opere. Pensavamo di metterne insieme un centinaio, siamo arrivati a 160 e molte sono a tema coronavirus. Milo Manara ci ha donato un acquerello sul Covid che rappresenta il Pifferaio di Hamelin, Tanino Liberatore un disegno a matita intitolato “Pausa caffè”, un’infermiera che ha tolto la mascherina e sta fumando una sigaretta appoggiata al muro, Ivo Milazzo una sua tavola originale di Ken Parker, Gabriele Bellotto e Simone Bianchi, i più grandi disegnatori Marvel italiani, una serie di loro opere».

Anche il maestro Bruno Bozzetto ha partecipato?
«Lui ci ha regalato un “rodovetro”, un frame del lungometraggio “Vip - Mio fratello superuomo” del 1968. Allora non si facevano i cartoni in digitale e ogni fotogramma doveva essere disegnato su carta e poi fotocopiato su rodovetro; questo foglio di acetato veniva poi dipinto sul retro con le tempere. E ancora, abbiamo 9 tavole di 3 diverse storie di Enzo Facciolo, la penna di Diabolik, il bozzetto definito del Texone di Laura Zuccheri, la prima donna a disegnare Tex, le tavole originali dei disegni che Giuseppe Palumbo ha realizzato per l’Arf Festival di Roma a sostegno dello Spallanzani sulle stanze della quarantena. E ancora un bellissimo disegno con pastelli a cera di Lorenzo Mattotti a tema Covid, che ricorda Le piazze d’Italia di De Chirico».

Insomma avete fatto, come si dice a Roma, un “bell’acchiappo”. Base d’asta?
«Andiamo dai 4.000 euro per i disegnatori più grandi, senza nulla togliere agli altri, a 1 euro. Tutto il ricavato andrà direttamente all’ospedale, compresi i diritti d’asta che Catawiki non ha fatto pagare a chi donava. L’ospedale per fortuna adesso non è più in una situazione di emergenza, ma visto che pare dovremo convivere con questo virus per un anno, un anno e mezzo, la struttura avrà bisogno di sostegno. E poi nell’asta c’è anche una novità...».

Quale?
«Per la prima volta verranno battute anche opere originali digitali. Mi spiego, Gli autori hanno due strade per dipingere: o usano pennelli, matite, china o quello che è su carta, oppure biro e tavoletta digitale.

Finora però queste ultime non avevano la dignità di vere opere, erano considerate stampe o grafiche. Invece con la consulenza di alcuni avvocati svizzeri amici, siamo riusciti a ottenere la certificazione dell’autore. Ossia l’opera digitale viene stampata su carta e l'autore certifica che è sua, unica, e non ne verrà mai stampata un’altra. Il 20% di quelle che abbiamo raccolto per la nostra asta benefica sono state eseguite così».

 
 

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