Coronavirus, un traghetto trasformato in ospedale galleggiante al porto di Genova:
accoglierà mille pazienti

Il traghetto La Suprema
Il traghetto La Suprema
Mercoledì 11 Marzo 2020, 17:22
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Un salvagente in mezzo al mare, è proprio il caso di dirlo. Un enorme traghetto, attraccato al porto di Genova, sarà trasformato in ospedale galleggiante al servizio dell'emergenza, per far fronte a un'eventuale mancanza di posti letto causata dall'epidemia di Covid-19. Tempi di realizzazione molto brevi, massimo dieci giorni. 
La nave sarà ancorata al porto di Genova, e potrà accogliere un migliaio di pazienti e offrire servizi e interventi indispensabili anche per la terapia intensiva e la rianimazione. Un’ammiraglia di Msc Crociere (in pole per questa mansione c’è la “Opera”) pronta a intervenire in caso di ulteriori necessità, facendo lievitare la disponibilità ricettiva, risolvendo così un problema sempre più angosciante per la popolazione: la mancanza di posti letto e in alcuni casi di assistenza specializzata ospedaliera per chi non è contagiato ma presenta altre patologie, più o meno gravi. Ci sono anche altri due cruise ferry che dagli abituali collegamenti con le isole potrebbero essere dirottati all’urgenza di servizi sanitari, che dovesse presentarsi non solo sotto la Lanterna ma anche in altre importanti città marinare del Sud del Paese.

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Il cuore di Genova batte ancora e ancora. alla ricostruzione del ponte a un salvagente lanciato ad un Paese e a una regione in difficoltà: lo shipping e l’amministrazione della città si uniscono ancora in un ideale abbraccio a favore del bene comune. Un progetto nato da una illuminata intuizione dei vertici di Grandi Navi Veloci (Gnv), immediatamente approvato da Gianluigi Aponte, proprietario della compagnia genovese e leader di Msc, concordato con il sindaco di Genova, Marco Bucci e sostenuto dall’amministratore delegato del Rina, Ugo Salerno, il progetto entra oggi nella sua fase esecutiva, seguito con particolarissima attenzione dai responsabili della Protezione Civile e ovviamente dal governatore Giovanni Toti. 

 



Le ipotesi per la riconversione sono tre, scrive il quotidiano Il Secolo XIX. La prima riguarda la trasformazione della nave in punto d'appoggio per pazienti non colpiti dal virus, allo scopo di liberare posti letto negli ospedali. La seconda è la destinazione dell'unità a luogo di quarantena per pazienti positivi al test. La terza è l'utilizzo del traghetto come ospedale per pazienti con coronavirus conclamato. Il piano si completerebbe con la possibilità di utilizzare una nave da crociera (candidata sarebbe Msc Opera, con 1.071 cabine) per ulteriori necessità. Le navi Gnv al vaglio per il progetto sono tre: la Suprema e la Superba, gemelle dotate di 567 cabine, con 37 suite e quattro cabine per disabili, e poi la più piccola Splendid, con 473 cabine. Uno o più di questi traghetti potrebbero essere dirottati dai collegamenti alle isole all'emergenza sanitaria, non solo di supporto a Genova ma anche ad altre città di mare, ad esempio nel Sud. 
Impresa tecnicamente complessa, quella di dotare Genova di un ospedale galleggiante ancorato in porto, pronto ad accogliere tutti i malati colpiti da infezione da virus in diversa misura e ad alleviare l’immane sforzo delle stremate strutture sanitarie liguri e non solo. 

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