Coronavirus, l'Italia blocca l'ingresso a chi arriva da 13 Paesi a rischio

Coronavirus, l'Italia blocca l'ingresso a chi arriva da 13 Paesi a rischio
Coronavirus, l'Italia blocca l'ingresso a chi arriva da 13 Paesi a rischio
Giovedì 9 Luglio 2020, 18:35 - Ultimo agg. 10 Luglio, 00:01
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Coronavirus. Vietato l'ingresso in Italia alle persone che nei 14 giorni antecedenti hanno soggiornato o sono transitati nei seguenti Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana. Ossia i 13 Paesi a rischio.

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L'ORDINANZA - E' quanto prevede un'ordinanza che dispone il divieto di ingresso e transito nel Paese firmata il ministro della Salute Roberto Speranza, sentiti i ministri degli Esteri, dell'Interno e dei Trasporti. Al fine di garantire un adeguato livello di protezione sanitaria sono sospesi anche i voli diretti e indiretti da e per questi Paesi.
«Nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta - spiega Speranza - Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi. È per questo che abbiamo scelto la linea della massima prudenza»Per garantire un adeguato livello di protezione sanitaria sono sospesi anche i voli diretti e indiretti da e per i Paesi indicati nell'ordinanza. La scelta, sottolinea Speranza, è stata quella della «massima prudenza».

Intanto la Protezione civile ha diramato il bollettino legato ai casi di coronavirus in Italia, aggiornato alle ore 17 di oggi, 9 luglio. I contagiati complessivi dall'inizio dell'epidemia sono adesso 242.363, dei quali 193.978 sono guariti (l'80%) e 34.926 sono deceduti. In questo momento le persone affette dal coronavirus in Italia sono 13.459. 
 

Rispetto a ieri, i casi totali sono aumentati di 229 pazienti (ieri di 193) di cui 119 in Lombardia; gli attualmente positivi sono diminuiti di 136 persone (differenza tra casi, morti e guariti del giorno); i guariti sono cresciuti di 338 unità; i deceduti di 12. Sono 69 i malati in terapia intensiva, 2 in meno rispetto a ieri. Le persone in isolamento domiciliare sono 12.519 su 13.459: il 93% del totale. Eseguiti, in un giorno, 52.552 tamponi (di cui 11.812 in Lombardia): il totale nazionale ora è di 5.806.668 tamponi per una cifra di 3.493.126 casi testati. In sette regioni, nelle ultime 24 ore, non si sono registrati nuovi casi. 
 



GLI ESPERTI - Il provvedimento del ministro raccoglie il plauso degli esperti. «E' una misura necessaria e importante: perché abbiamo visto che i focolai che si stanno registrando nel nostro Paese spesso sono legati a casi di importazione», dice all'Adnkronos Salute è il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco, che aggiunge: «Ora sarebbe bene fare un altro step: realizzare un coordinamento europeo, perché solo misure omogenee possono evitare il rischio di triangolazioni». Quanto ai dati di oggi, «si naviga sempre nella stessa direzione, e l'auspicio è che il trend resti lo stesso. In questa fase è fondamentale la capacità di rilevare e contenere i cluster», conclude Pregliasco. 

«Bravo Speranza. E questo vista la situazione Italia dove si registrano sempre meno ricoveri Covid-19 e chiudiamo i reparti di terapia intensiva dedicati. Abbiamo dei focolai, che però controlliamo molto bene. È chiaro quindi che non possiamo permetterci di importare varianti di virus diversi con cariche diverse e magari più aggressive», aggiunge Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e presidente della Società italiana di terapia antinfettiva (Sita), che commenta l'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. «Non è una questione di rivalsa o di vendetta verso altri Paesi - aggiunge Bassetti - ma semplice tutela della salute pubblica. Mi pare un atteggiamento molto corretto dai chi, in qualche modo, ha imparato 'la lezionè rispetto ad un periodo in cui queste misure non sono state prese. Ben ben vengano, quindi, se si prendono adesso, ma devono valere anche per le triangolazioni dei voli da altri Paesi verso l'Italia. Immagino occorra anche una collaborazione da parte della altre autorità Ue ed extra Schengen. E poi - conclude - magari andrebbero previste delle sanzioni se si aggirano questi divieti».

Le parole del premier Conte. «In Italia abbiamo preparato un piano di monitoraggio del contagio molto sofistificato» tra le varie Regioni. «Non possiamo permettere che dai Paesi stranieri arrivino persone positive e non monitorate.
Per questo per i Paesi che stanno fuori dall'Ue abbiamo previsto una serie di restrizioni. Per esempio negli ultimi giorni sono arrivati dei cittadini dal Bangladesh che abbiamo scoperto essere positivi per più del 70%. La loro uscita non ha avuto controlli e siamo stati costretti a sospendere i voli dal Bangladesh». Lo dice il premier Giuseppe Conte intervistato dal Programma «Al rojo vivo», sul canale spagnolo «La sexta».

 

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