Coronavirus a Napoli, due medici guariti tornano positivi: scatta la bonifica al Cardarelli

Coronavirus a Napoli, due medici guariti tornano positivi: scatta la bonifica al Cardarelli
di Ettore Mautone
Mercoledì 3 Giugno 2020, 23:00 - Ultimo agg. 4 Giugno, 10:42
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Due medici del Cardarelli, uno di Urologia e l’altro del Trauma center, sono risultati nuovamente positivi al Covid 19 pur essendo guariti da una prima infezione avvenuta a marzo e poi guarita. La scoperta nel corso dello screening con tamponi a tappeto eseguiti su tutte le 3300 unità di personale dell’azienda collinare. I due sanitari dunque, tornati al lavoro da settimane, con tanto di certificato di doppio tampone negativo, sono ora di nuovo quarantena. I rispettivi reparti sono stati chiusi e sanificati (oggi dovrebbe riaprire l’Urologia). Un frangente che conferma il mistero della fisiopatologia del Coronavirus che nel 2 o 3 per cento dei casi (come confermato anche dal Cotugno) fa registrare ripositivizzazioni che non si sa se attribuire allo stesso virus mai definitivamente debellato o a una nuova infezione. In questo caso entrambi i camici bianchi sono del tutto asintomatici. Nessuno dei pazienti dei rispettivi reparti è risultato infetto. «In questi casi congeliamo i nuovi accessi e isoliamo e trasferiamo i ricoverati - avverte il manager Giuseppe Longo - oltre che tamponare tutti e sanificare le corsie per riaprire in sicurezza».

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Dalle migliaia di tamponi di screening effettuati al Cardarelli sui dipendenti sono in totale 8 gli addetti risultati positivi. Se si contano anche i tamponi fatti precedentemente, dall’inizio dell’epidemia, si arriva a un totale di circa una quarantina di camici bianchi contagiati da Covid-19. Al Cardarelli, intanto, sono stati completati i lavori di ristrutturazione del paglione H dell’Ortopedia (che era diventato un Covid center) e da oggi la palazzina torna alla sua attività originaria con 56 posti di degenza in Ortopedia e le sale operatorie. Nel padiglione A da oggi riprenderanno la week surgery e le tre chirurgie associate tra loro. Al via anche i tamponi rapidi al pronto soccorso con la possibilità di ottenere un responso entro un’ora e mezza. 
 

 

Sul versante dell’intramoenia, ossia dell’attività privata tra le mura dell’ospedale, a fronte dell’indisponibilità della palazzina M, che continuerà a fungere da supporto per le emergenze in soggetti portatori del virus, sono riprese sia le attività ambulatoriali (con le misure di garanzia previste, dal triage al lavaggio delle mani alla programmazione delle prenotazioni), sia l’attività chirurgica. L’attività libero professionale è stata riattivata in tutte le unità operative e sono iniziate - a detta del manager - anche le attività di ricovero. Non ancora risolto invece il nodo degli assembramenti dei familiari dei ricoverati al padiglione emergenze. Persone che affollano le aree esterne dell’ospedale e lo scalone antistante il pronto soccorso. Le nuove disposizioni di sicurezza prevedono il distanziamento e lo stop agli accessi all’interno. Dalle 14 il medico dell’Obi e dei reparti scende a dare notizie ai parenti degli ammalati. I direttori delle Unità operative sono autorizzati a rilasciare i numeri di telefono di un medico del reparto che può informare direttamente sull’andamento delle cure a orari prestabiliti. 
 

Intanto in Campania sono 18mila i cittadini campani (5mila in più del previsto) reclutati nell’indagine sierologica del ministero della Salute e portata avanti, su tutto il territorio nazionale, dalla Croce Rossa, su un campione rappresentativo della popolazione selezionato dall’Istat di 150mila persone. «Su base regionale, ad oggi, ha aderito circa il 25% delle persone che abbiamo contattato - spiega Paolo Monorchio, presidente provinciale della Croce rossa italiana - A Napoli e provincia il dato è del 20% e 20 i punti prelievo che funzionano con infermieri e volontari. In campo anche ambulatori mobili per raggiungere le zone meno collegate. Ci sono stati anche casi - conclude Monorchio - di persone che hanno telefonato per proporsi volontariamente ma i cittadini sono stati selezionati dall’Istat da cui arrivano già le etichette con i nominativi. L’indagine serve per il futuro, in termini di cure, per il tracciamento e anche per un’eventuale ondata di ritorno». Ai cittadini arriva una telefonata dal numero 065510 e non devono pensare che sia una vendita o una truffa. 

Intanto ieri, nel corso del terzo appuntamento del talk-webinar “Buona Salute”, organizzato da Mondosanità, in collaborazione con Eurocomunicazione e Biomedia Pietro Buono, dirigente della Regione, componente dell’Unità di crisi, ha annunciato la sigla dell’accordo regionale con gli specialisti ambulatoriali per il decollo delle attività di cura domiciliari sia dei malati Covid sia dei pazienti cronici.

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