Coronavirus Fase 2, il 4 maggio riaprono i parchi pubblici: da Roma a Milano le regole città per città

Coronavirus Fase 2, il 4 maggio riaprono in parchi pubblici: da Roma a Milano le regole città per città
Coronavirus Fase 2, il 4 maggio riaprono in parchi pubblici: da Roma a Milano le regole città per città
Sabato 2 Maggio 2020, 20:13 - Ultimo agg. 3 Maggio, 01:31
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Domina la fantasia, o l'anarchia, anche nei parchi che da lunedì riaprono in Italia. A parte la distanza fisica, regola comune a tutti, città e regioni vanno in ordine sparso per le prime ore all'aperto che saranno concesse dal 4 maggio.

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Così ad esempio su guanti e mascherine si va dall'obbligo al 'sarebbe meglio' e sulle distanze c'è chi le prevede pure per sedersi sulle panchine. Ancona invece è tra le pochissime eccezioni per cui rinvia l'apertura al 7 maggio, a differenza delle altre città marchigiane come Pesaro, Macerata e perfino il colle dell'Infinito a Recanati che si allineano al resto del Paese.

L'ultimo decreto firmato dal presidente del Consiglio si limita ad autorizzare l'accesso, purché non ci siano assembramenti, si tenga almeno un metro di distanza e restino inaccessibili i giochi per i bambini. Sennò, il sindaco potrà chiudere di nuovo i parchi. Regole che dovrebbe valere anche in Campania.

Nell'ordinanza del governatore Vincenzo De Luca non se ne parla espressamente. Un'assenza che il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, interpreta come una specie di silenzio-assenso. Cioè vale quanto ha deciso il governo e quindi da lunedì i parchi si riaprono. Di sicuro, sarà così a Roma, da Villa Borghese a Doria Pamphilj ai giardini più piccoli. Parola d'ordine sarà però 'controllo': con droni dall'alto e vigili urbani agli ingressi o nelle vicinanze.

Insieme ad altre forze dell'ordine saranno sparpagliati tra ferrovie, fermate metro e bus e chissà se riusciranno nell'impresa. Per il resto ci si affida alla responsabilità di ciascuno visto che, come ricorda la sindaca Virginia Raggi, si entra solo senza febbre o sintomi da infezione respiratoria.

Ma chi controllerà? Più facile tenere le distanze: un metro per le passeggiate, due per l'attività fisica ma singolarmente. Silenzio sulle mascherine. Restano vietatissimi picnic, feste, giochi o «saremmo costretti a chiudere di nuovo i parchi», avverte la sindaca aggiungendo: «Ma sono certa che non accadrà».

Stesse regole a Milano dove ci saranno cartelli-promemoria che prescrivono il metro di distanza anche sulle panchine. Più rigorosi ancora a Lucca: riaprono parecchi giardini e si potrà di nuovo passeggiare lungo le storiche Mura che abbracciano la città, ma sulle panchine ci si siede uno per volta.

Firenze invece ha scelto la cautela: i primi parchi, tra cui le Cascine, riaprono lunedì. Per gli altri si aspetta la settimana successiva, per valutare che succede nel frattempo. Inoltre spuntano i guanti, indicati come «fortemente raccomandati» nelle aree verdi. Più tassativo il Trentino che riapre le aree verdi ma impone l'obbligo della mascherina «sempre all'aperto».

Altro scenario in Alto Adige, dove il governatore Arno Kompatscher aveva già riaperto le piste ciclabili e i parchi, tranne per eventuali decisioni diverse dei sindaci.

Scendendo in Basilicata, alle limitazioni si aggiunge quella che prescrive come 'indesiderato' nei parchi chi tornerà nella regione nei prossimi giorni.

In quel caso scatterà l'isolamento domiciliare e tampone obbligatorio e solo se sarà negativo sarà possibile abbandonare la quarantena.

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