Coronavirus. ​Riaperture, la nuova mappa. È in arrivo il decreto per riaprire ​da lunedì. Moda ancora in bilico

Coronavirus. Riaperture, la nuova mappa. È in arrivo il decreto per riaprire da lunedì. Moda ancora in bilico
​Coronavirus. ​Riaperture, la nuova mappa. È in arrivo il decreto per riaprire ​da lunedì. Moda ancora in bilico
di Marco Conti, Rosario Dimito e Cristiana Mangani
Mercoledì 15 Aprile 2020, 00:22 - Ultimo agg. 14:19
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La task force, guidata da Vittorio Colao, si riunisce per quattro ore da remoto e promette per venerdi una relazione che verrà inviata a palazzo Chigi. In tempo per un nuovo incontro di Conte con i capidelegazione della maggioranza, il comitato tecnico scientifico e un nuovo Dpcm che potrebbe vedere la luce nel fine settimana.

La fase2 prende faticosa forma mentre palazzo Chigi è costretto a fare i conti ancora con il contagio, il pressing delle imprese che vogliono riaprire e i presidenti di regione che vanno ognuno per proprio conto creando non poco caos. Su tutti la vicenda della app che dovrebbe permettere di tracciare i contatti e sottoporre a tampone coloro che hanno avuto a che fare con il contagiato. Mentre a Roma si sceglie con un occhio a ciò che si decide in Europa, molte regioni hanno fatto scaricare ai propri cittadini delle app che, oltre a non aver passato il vaglio dell'Authority, non dialogano con le altre e rischiano di compromettere il raggiungimento su scala nazionale del 60% dei tracciamenti che è il numero che fa dormire sonni tranquilli al Comitato tecnico scientifico.

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Alla riunione in videoconferenza del gruppo di Colao non ha partecipato il presidente del Consiglio. Un'assenza che qualcuno ha voluto mettere in relazione con la proposta dei renziani di promuovere Vittorio Colao a rango di ministro in modo da potergli dare gli strumenti per decidere. Un'idea che ha fatto storcere il naso ai grillini che guardano con crescente sospetto tutto ciò che si agita nei Palazzi nell'attuale fase di emergenza. Il Pd, per tranquillizzare Conte, ha escluso l'ipotesi del nuovo ministero, ma cresce l'insofferenza dei dem per come palazzo Chigi sta gestendo, in solitaria, la delicata fase della ripartenza.

Lunedì 20 dovrebbero riaprire alcune attività, specie quelle più esposte alla concorrenza internazionale, ma i tecnici sono divisi. Così come l'app intelligente per l'autocertificazione e il tracciamento dei positivi, resta in stand by. Ma non c'è tempo da perdere, troppe le pressioni delle associazioni di categoria, della politica per allentare il lockdown e rimettere in azione la macchina produttiva e contenere l'arretramento economico che, secondo l'ultima previsione del Fondo monetario, potrebbe registrare un pil 2020 a -9,1% in Italia. Giuseppe Conte vorrebbe annunciare il terzo consecutivo Dcpm della stagione Covid-19 entro sabato o domenica, ma i problemi da risolvere sono ancora molti.

Alcuni membri della task force hanno dubbi sull'applicazione da installare negli smartphone, e soprattutto ci sono le perplessità fatte trapelare del garante della privacy Antonello Soro che nei giorni scorsi, nel corso di un'audizione alla Camera, e in pareri inviati al ministero dell'Innovazione, ha chiarito i confini sostenendo che il successo dell'operazione del tracciamento «si gioca molto attraverso una comunicazione che sia capace di convincere gli italiani che è utile aderire spontaneamente a questo processo».

Dopo l'introduzione di Colao, al giro di tavolo avrebbero preso la parole quasi tutti. Creati cinque gruppi di lavoro che devono svolgere i compiti a casa per oggi. L'idea di un'app che sostituisca l'autocertificazione, resta ma non basta. Possibile lo scaglionamento delle aperture e degli ingressi a lavoro attraverso orari lunghi e fasce anagrafiche. Anche su quali attività riaprire si discute ancora e per il momento ci si concentra sul breve termine con scaglionamenti anche regionali. Il mondo del tessile e abbigliamento, essendo retail, è tra i più esposti al contagio. Attenzione alla meccanica compreso l'automotive e componentistica, la meccatronica: una stasi produttiva mette fuori gioco le nostre aziende, devono riaprire. Scontata la misurazione della febbre all'ingresso delle aziende e dei negozi per lavoratori e clienti. Privilegiate le consegne a domicilio per limitare al massimo le presenze nei negozi e infine un medico-Covid di zona, pronto a intervenire. Tutto ancora da decidere per l'estate e su come si potrà andare in vacanza, anche se l'idea di un voucher da spendere in strutture italiane sta prendendo sempre più quota.
Conto alla rovescia per l'avvio della campagna nazionale sui test sierologici. Ancora 2 o 3 settimane per la partenza in tutta Italia, con l'obiettivo di arrivare a definire proprio attraverso i test di immunità la percentuale di cittadini che ha sviluppato anticorpi al SarsCov2. Anche in questo caso cresce il pressing delle Regioni sul ministero della salute, perchè fornisca linee guida chiare.
 

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