Coronavirus, i Testimoni di Geova passano dalle visite domiciliari alle telefonate

Coronavirus, i Testimoni di Geova passano dalle visite domiciliari al telefono
Coronavirus, i Testimoni di Geova passano dalle visite domiciliari al telefono
di Giampiero Valenza
Mercoledì 11 Marzo 2020, 18:33 - Ultimo agg. 2 Marzo, 15:22
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Per l’emergenza Coronavirus anche i Testimoni di Geova cambiano le loro modalità di predicazione. I proclamatori, quelli che tradizionalmente suonano al citofono delle case per chiedere un incontro per diffondere il loro credo, modificano il mezzo per raggiungere le persone. “In alcune delle zone interessate da un’epidemia – si legge sul sito italiano dei Testimoni di Geova, in una pagina dedicata proprio a Coronavirus - i proclamatori potrebbero scegliere di predicare usando metodi alternativi, come la testimonianza telefonica” o anche “scrivendo messaggi, email o lettere”.

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“Dalle profezie bibliche sappiamo che le epidemie sarebbero state un tratto distintivo degli ultimi giorni – si legge - In caso di epidemia è saggio adottare misure precauzionali per proteggere sé stessi e gli altri”.

“Alcuni si chiedono come stanno i fratelli nelle zone interessate - dicono i Testimoni di Geova - L’epidemia da Covid-19 ha avuto un notevole impatto sulle filiali e sulle congregazioni di Corea del Sud, Giappone, Italia e altri Paesi. In alcuni casi la filiale ha dovuto sospendere le visite guidate e limitare l’ingresso di persone esterne. In altri casi il governo ha imposto limiti a grandi manifestazioni ed eventi pubblici, e questo ha reso necessario che la filiale cancellasse alcune assemblee di circoscrizione. Inoltre, in alcune zone le congregazioni hanno dovuto modificare le disposizioni relative al ministero e alle adunanze. Nonostante tutto questo, i nostri fratelli non smettono di edificare la propria fede e di incoraggiarsi a vicenda”.
 

 
 

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