Il Veneto sfiora 6.000 contagiati da Coronavirus, arrivando a 5.948 casi registrati stamani dal bollettino regionale, 310 in più rispetto al pomeriggio di ieri. Sono 16.220 le persone in isolamento, un dato che comprende contagiati e contatti. I ricoverati non gravi sono 1.318, 13 in più dal pomeriggio di ieri; quelli in terapia intensiva sono 304, dieci in più. I dimessi sono 381, 216 i deceduti (+6). Resta fermo il focolaio di Vo' Euganeo, mentre il maggior numero di casi si registra in provincia di Verona, +81 rispetto a ieri.
Coronavirus Veneto, 6 morti e 5.505 casi: 233 in più rispetto a ieri
Respiratori per animali confiscati dagli studi veterinari. «Abbiamo chiesto 200 respiratori al governo - dice il governatore del Veneto Luca Zaia, dopo un mese ne sono arrivati 50». Respiratori negli studi veterinari: abbiamo predisposto la confisca. Sono tutti per uso umano, i tubi sono rapportati alle anatomie animali ma sono funzionanti, in via prudenziale stiamo raccogliendo anche quelli. Guardiamo in faccia la realtà». Nel pubblico abbiamo una cinquantina di respiratori veterinari. Sono macchine normali, voglio specificarlo, poi quando sarà finita verranno restituiti.
Verona, il cluster più preoccupante. Oggi Verona paga lo scotto di essere territorio contiguo con il bresciano. E' un cluster che ci preoccupa molto, abbiamo un focus su quell'area e rinforzato la squadra, stanno allestendo postazioni di terapia intensiva oltre ad ogni misura.
Zaia:«Donazioni, grazie a tutti. Abbiamo bisogno di 50 milioni di euro». «Donazioni, mi sono stati annunciati versamenti grossi nei prossimi giorni. Il popolo dei veneti ha versato dalle cifre più piccole a quelle più grandi. Grazie, li ringrazierò per iscritto uno a uno». Siamo già sopra gli otto milioni di euro, ma li sorpasseremo: abbiamo bisogno di 50 milioni di euro.
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Mascherine. «È una guerra. Le grandi potenze hanno grandi industrie belliche. La grande industria bellica oggi è una fabbrica che ti fa le mascherine, i respiratori e i ventilatori, tamponi e reagenti. Tutte cose che mancano. La situazione è abominevole, lo dice una persona che da un mese parla di trovare container di mascherine, ventilatori», sottolinea Zaia. «Ci sono produzioni - ha spiegato Zaia - che sono diseconomiche, come la mascherina chirurgica, ma dobbiamo fare una scelta strategica e sostenere economicamente queste produzioni. Non pensare di avere un biomedicale forte, di non avere la produzione dispositivi di protezione, di non avere produzione di ventilatori in Italia, non è più immaginabile per il futuro».
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