Cortina, in fila con il Suv per il tampone: «Siamo spinti dal senso civico»

Cortina, in fila con il Suv per il tampone: «Siamo spinti dal senso civico»
di Angela Pederiva
Sabato 29 Agosto 2020, 11:02
4 Minuti di Lettura
CORTINA D'AMPEZZO Quante ne ha viste il glorioso Stadio del Ghiaccio, dalle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi Invernali nel 1956, all'incontro fra il fascinoso James Bond e il malvagio Aris Kristatos in Solo per i tuoi occhi. Ora invece in 285 sono qui per mostrare il naso e la bocca, incolonnati in un doppio e paziente serpentone di bolidi (tanti) e utilitarie (poche) che si snoda fin giù al minigolf, come neanche per la finale dell'hockey. «Vanno tutti a pattinare?», chiede il piccolo Dodo al papà. La vigilessa non sa più come sistemare le auto in coda: no, sono tutti in attesa di sottoporsi al tampone, dopo che la scintilla del Covid ha lampeggiato al Cortina Summer Party e la Regina delle Dolomiti vuole spegnere sul nascere questo seccante focolaio vip. Le targhe dicono Belluno, Treviso, Padova. Ma anche Bologna, Firenze, Roma.

Covid a Cortina, parla il romano positivo: «Per il test ero negativo, invece ho portato il virus dalla Sardegna»
Contagio alla festa di Cortina, da Benetton a conduttori tv e sportivi: ecco tutti i vip presenti

Nato e vissuto nella Capitale, ma residente a Sassari, è il nuovo caso indice nella Conca d'Ampezzo: il contatto con una ragazza positiva in Sardegna a ridosso di ferragosto, il primo test negativo a Padova il giorno 17, il picnic il 20, l'inizio di febbre e tosse una settimana fa, poi l'accertamento del contagio giovedì. «Quando il paziente ci ha riferito di aver partecipato a una festa con 500-600 persone - spiega Sandro Cinquetti, direttore del dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 1 - abbiamo deciso di offrire un'opportunità diagnostica a tutti coloro che potevano temere di essere entrati in contatto con lui. La tempistica è perfetta: il periodo medio di incubazione è di 5 giorni e ormai è stato scavallato. Quindi chi risulterà negativo riceverà da noi un messaggino e avrà ragionevoli motivi per non pensarci più, mentre gli eventuali infetti saranno contattati telefonicamente per essere presi in carico, anche se non ci aspettiamo assolutamente grandi numeri in tal senso. Ad ogni modo lo sapremo a stretto giro: contiamo di avere gli esiti già entro 24. Fino ad allora raccomandiamo l'automonitoraggio dei sintomi, ma non l'autoisolamento a casa: è passato tanto tempo dall'evento, non avrebbe senso una quarantena adesso».

LE VOCI
Tira un sospiro di sollievo il lattoniere cadorino, al drive-in con il suo autocarro: «Così posso continuare a lavorare...». Ma pare rasserenarsi anche la turista romana che poco prima, al cellulare con sua madre, un po' si pentiva per aver preso parte a quel pranzo: «Na specie de sagra, bella sì, però mo' c'ho paura...». Cortinese doc è invece la signora che chiede ai due poliziotti che sorvegliano l'ordine pubblico se può raggiungere a piedi la tenda sanitaria (e no, non può): «Abito qua sopra, ma oggi mio figlio è via con la macchina. Quanto mi spiace per Erica e Alvise (Zuliani, gli organizzatori dell'appuntamento, ndr.), non si meritano questa cattiva pubblicità. Eravamo ben distanziati in tavoli da sei e chi serviva indossava la mascherina. Se ho preso il virus, non è successo al rifugio, ma in corso Italia...».

LO STRUSCIO
Dal negozio di Chiara Ferragni ai piani della storica Cooperativa, dalle vetrine di Franz Kraler agli scaffali della libreria Sovilla, l'eco della vicenda rimbalza inevitabilmente nella strada dello struscio. «L'importante è che passi un messaggio corretto - dice Roberta Alverà, referente locale di Federalberghi - perché noi non siamo il Billionaire. Se fosse capitato all'inizio di agosto, sarebbe stato un problema, in una stagione già molto difficile. Invece in questo mese abbiamo lavorato bene e molti ospiti sono già ripartiti, anche se li abbiamo contattati per informarli del fatto e invitare gli interessati a fare il tampone nelle loro città».
Precisa il sindaco Gianpietro Ghedina, fra i primi a sottoporsi al controllo, inserito com'era nell'elenco dei partecipanti che i volontari della Croce Bianca spuntano, man mano che avanza la processione delle auto: «La possibilità è stata estesa a tutti i Covid Point del Veneto e, per i residenti fuori provincia di Belluno, alle Ulss di appartenenza».
La comunicazione con la rete informatica extra-regionale causa qualche rallentamento, ma in 4 ore tutte le richieste vengono smaltite. Sul piazzale a coordinare la Protezione civile c'è l'assessore Luigi Alverà: «Sarebbe stato meglio se non fosse successo niente, ma abbiamo dato una grande prova di tempestività ed efficienza. I vip? Se non vogliono essere visti qui, possono farsi il tampone anche altrove». Uno però c'è, un noto imprenditore veneto che non vuole apparire, ma che aspetta diligentemente il suo turno: «Avevo già fatto il test sierologico in settimana ed era ok, ma è sempre meglio avere senso civico».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA