Covid Milano, il sindaco Sala: «Agli over 65 dico restate a casa, siete quelli più a rischio»

Covid Milano, il sindaco Sala: «Agli over 65 dico restate a casa, siete quelli più a rischio»
Covid Milano, il sindaco Sala: «Agli over 65 dico restate a casa, siete quelli più a rischio»
Mercoledì 21 Ottobre 2020, 11:56 - Ultimo agg. 16 Febbraio, 13:20
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A preoccupare sono soprattutto le persone anziane, le più vulnerabili in caso di contagio da Covid: «Noi dobbiamo proteggere gli over 65. Mi rivolgo a loro, in questo momento state a casa». Le parole del sindaco di Milano Beppe Sala, pronunciate ai microfoni di Radio Deejay, sembrano portare indietro il nastro di diversi mesi, quando l'incubo della pandemia iniziava a materializzarsi in tutta la sua pericolosità: «Purtroppo devo dirvi per il momento di rinunciare agli affetti, mi dispiace ma siete quelli più a rischio».

Quindi il primo cittadino fa un punto sulla situazione di Milano: «Sono altissimi i numeri di ricoverati.

Non ragioniamo solo in termini di terapie intensive. Bisogna creare spazi di isolamento. Mi sono fatto l'idea che certamente, adesso, il virus sta colpendo in modo diverso, in termini di fasce d'età. In Italia ad oggi i morti sono 36mila, 33mila sono over 65. Dobbiamo distinguere fra chi è contagiato e chi non riesce a superare la malattia».

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A tenere banco, tra le altre, ci sono le questioni mezzi pubblici e scuola: «Mi rendo conto siano affollati - spiega il sindaco - a chi dice di implementarli dico che dall'istante in cui ordini un vagone della metro, alla consegna, passano tre anni. Si deve ritornare a bollini rossi e distanze, attraverso cui si trasportava il 25% del carico massimo. Ora siamo poco oltre la metà. Bisogna adeguare il sistema all'idea che sui mezzi debba salire una persona ogni due, non c'è altra via». Diverso il discorso autobus: «Abbiamo recuperato una quota tra il 10 e il 15% di mezzi di scorta e al personale chiesto di fare straordinario. La situazione è grave servono buonsenso e impegno per trovare soluzioni».

I contagi, d'altronde, attualmente penalizzano il capoluogo: «I ricoveri si stanno impennando ovunque tranne a Bergamo, Brescia e Cremona. Lì c'è una sorta di immunità, ma che prezzo hanno pagato? Milano non se lo può permettere, per le sue dimensioni i numeri sarebbero enormi». La materia è strettamente legata al coprifuoco: «Non sarebbe una follia nata per la Lombardia. Parigi è in lockdown dalle 21 alle 6, per un mese, io sono stato a Londra tre settimane fa e alle 22 i ristoranti chiudono. Barcellona ha i centri commerciali chusi per dieci giorni». Un riferimento anche alle recenti polemiche: «Giudicherà la storia se nella gestione della crisi ho avuto il giusto buonsenso. Noi siamo qui a evitare che la pandemia si scateni in una grande città, altrimenti l'effetto diventa dirompente».

La conclusione è sul profilo di Paolo Veronesi, figlio dell'onocologo Umberto, e papabile candidato per il centrodestra alle comunali del prossimo anno: «Ho letto la notizia con curiosità, è un amico e persona di garbo. Sono rimeasto un po' perplesso dalla prima battuta: conciale la professione e il ruolo di sindaco. Gli rispondo, essere primo cittadino ti mangia vivo, forse non lo sai. Al netto di questo è persona di garbo e qualità».

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