Covid, Galli: «Agire adesso con misure energiche, salviamo l'economia dal lockdown»

Covid, Galli: «Agire adesso con misure energiche»
Covid, Galli: «Agire adesso con misure energiche»
Martedì 20 Ottobre 2020, 17:36 - Ultimo agg. 22:05
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«Salviamo l'economia da un nuovo lockdown generalizzato, che oggi avrebbe gravi costi sociali ancor maggiori e metterebbe tutti in grande difficoltà. Occorre agire adesso, con misure energiche, ma ancora sostenibili». È l'appello rivolto alle Istituzioni politiche e sanitarie e ai cittadini dal direttore di malattie infettive del Sacco, Massimo Galli, e dai colleghi Marino Faccini, direttore UOC Medicina Preventiva nelle Comunità - Malattie Infettive dell'ATS Milano e Marco Rizzi, Direttore Malattie Infettive ASST Papa Giovanni XXIII Bergamo, Presidente SIMIT Lombardia.

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Alle autorità, Galli, Faccini e Rizzi chiedono di «adottare i necessari provvedimenti, purché siano coerenti con il risultato atteso: in questa delicata fase, occorrono interventi mirati e selettivi: immediati provvedimenti rigorosi circoscritti agli ambiti territoriali più critici possono evitare di dovere adottare in un prossimo futuro generalizzati provvedimenti restrittivi di difficile sostenibilità».

Nelle aree metropolitane «tutti coloro che possono lavorare o studiare da casa siano messi nelle condizioni di farlo da subito: togliamo le gambe al virus; nelle aree in cui non fosse possibile gestire in modo adeguato i trasporti si attui subito la didattica a distanza per le scuole superiori e le università; si valuti inoltre rapidamente ove necessario il blocco delle attività ludiche e ricreative, in aggiunta agli stop già decisi e alla massiccia attivazione dello smart working».

Ai cittadini, «chiediamo di sacrificare una parte della loro socialità e desiderio di divertimento evitando ogni occasione di incontro non indispensabile, sia nelle proprie abitazioni che fuori di esse».

Nell'appello, Galli e colleghi ricordano che oggi si compiono 8 mesi dalla segnalazione del primo caso di Covid in Lombardia, notando che «se nel periodo buio dei primi mesi ci si poteva arrendere al fatto di essere stati colti di sorpresa, ora il ritardo di una efficace risposta non può più essere giustificato».

Spiegando che «il virus è rimasto sostanzialmente immodificato», gli esperti ricordano che «da diversi giorni i servizi di prevenzione territoriale non sono più in grado di svolgere un tempestivo contact tracing». Per questo «non è più tempo - scrivono i firmatari dell'appello - delle discussioni estenuanti, le trattative al ribasso, gli sterili distinguo. Sappiamo ciò che è necessario fare per ridurre la velocità della corsa dei contagi verso un punto di non ritorno, soprattutto nelle aree in cui l'accelerazione è più forte».

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