Covid, nel Lazio record di nuovi casi: «Ma vengono dalla Sardegna»

Covid, nel Lazio record di nuovi casi: «Ma vengono dalla Sardegna»
Covid, nel Lazio record di nuovi casi: «Ma vengono dalla Sardegna»
di Mauro Evangelisti
Domenica 23 Agosto 2020, 07:53 - Ultimo agg. 12:38
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Il Lazio non aveva mai avuto così tanti casi positivi in un solo giorno. Neppure a marzo e aprile, quando il coronavirus ha colpito in modo pesante il Paese. Sono 215, quasi un quinto di quelli segnalati in Italia. Più della Lombardia, più di ogni altre regione. E per il 45 per cento tutti provenienti dalla Sardegna, in particolare dalla Costa Smeralda. Se si considerano i rientri da altre località, il conto pagato ai viaggi arriva al 61 per cento. In sintesi: su 10 positivi nel Lazio, 6 si sono contagiati in ferie, oltre che in Sardegna, anche in Spagna, Malta (moltissimi), Grecia. Parlano i numeri: è del tutto inaspettato e forse richiederebbe anche un approfondimento da parte di epidemiologi e virologi, quanto è successo in Costa Smeralda.

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Solo ieri nel Lazio, grazie ai tamponi che si stanno eseguendo ai drive in e al Porto di Civitavecchia, dove arrivano i traghetti, sono stati trovati 97 positivi che rientravano da quello spicchio glamour della Sardegna. Se si sommano ai casi individuati precedentemente, sono già 231. Ma c'è un altro elemento che fa riflettere: ieri in Emilia, tra Ferrara e Bologna ecco 11 positivi tornati dalla Sardegna; in Toscana 5 positivi sempre dalla Sardegna; altri casi collegati all'isola in Friuli-Venezia Giulia e in Calabria. In Sardegna si sono arrabbiati, sostengono che il virus non c'era ed è stato portato dai turisti: ma il punto non è chi ha contagiato chi, l'urgenza è trovare tutti i casi positivi, isolarli, limitare i danni.

PREVISIONI PREOCCUPANTI
L'esplosione dei contagi è avvenuta in pochi giorni, fondamentalmente tra il 4 e il 13 agosto, nel giro di locali e ristoranti non proprio low cost, come Country Club o Billionaire (dove sono 11 i dipendenti contagiati). Alla luce della percentuale di positivi registrata tra chi torna dalla Sardegna e visto che, in una settimana, è atteso il rientro di altri 50mila romani (in traghetto ma anche in aereo), la proiezione iniziale di 500 positivi in arrivo è perfino sottostimata. Se il ritmo è questo, il conto finale sarà molto più alto. E quasi inspiegabile: d'accordo, secondo il racconto dei ragazzi tornati dalla Costa Smeralda, all'interno dei locali e delle feste private tutte le norme legate alla prudenza e al distanziamento erano saltate. Ma questo per la verità è successo anche in altre zone d'Italia e d'Europa. Come si spiega una concentrazione del virus così alta in così poco tempo nella località sarda? Per questo sarebbe utile una indagine epidemiologica. Pensare a un unico soggetto giunto positivo a Porto Rotondo, che abbia causato così tanti contagi, non ha senso: tutto è avvenuto troppo rapidamente.

Altro dato: ogni giorno da Olbia giungono a Fiumicino cinque voli di Alitalia, ma il 90 per cento di chi torna nel Lazio si sposta in traghetto dove, secondo molte testimonianze, distanziamento e precauzioni, esistono solo sulla carta. C'è dunque il timore che una parte dei contagi avvenga durante il viaggio di ritorno e questo fa pensare che oggi stiamo vedendo solo la punta dell'iceberg: chi fa il tampone al porto di Civitavecchia, se è stato infetto sul traghetto, ancora non risulta positivo. Lo vedremo più avanti e tra l'altro nel frattempo potrebbe contagiare qualche amico o familiare. La vicenda di Anguillara, dove in una discoteca sono stati contagiati 12 ragazzi, è emblematica: a originare il cluster sono stati due giovani rientrati da Porto Rotondo. Effetto domino.

I RAGAZZI
Ad oggi, la grande maggioranza dei nuovi positivi trovati nel Lazio è giovane, ha tra i 18 e i 30 anni. Questo ha fatto sì che, comunque, non ci sia una pressione eccessiva sulle strutture sanitarie. I ricoveri in terapia intensiva non sono aumentati (siamo fermi a 6, dunque non c'è alcun problema di saturazione); per quanto riguarda gli altri reparti, il Lazio è la regione d'Italia con più ricoverati, 265, e in una settimana sono aumentati di un centinaio di unità. Ad esempio, tre dei ventenni contagiati dopo la vacanza in Costa Smeralda ora sono ricoverati allo Spallanzani. Con una circolazione del virus così massiccia (rispetto a una settimana fa i casi positivi sono quintuplicati), si rischia il contagio anche degli anziani e dei soggetti più fragili. Nelle prossime giornate, quando si esaurirà il ritorno dalle vacanze, si capiranno molte cose a Roma, anche in vista della riapertura delle scuole.
 

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