Covid, focolaio in aula a Lenola: ma la scuola non chiude

Covid, focolaio in aula a Lenola: ma la scuola non chiude
Covid, focolaio in aula a Lenola: ma la scuola non chiude
di Barbara Savodini
Giovedì 29 Ottobre 2020, 08:26
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Scuole aperte ma banchi vuoti nel piccolo comune pontino di Lenola dove, tra drive in intasati e quarantene notificate in estremo di ritardo, il contact tracing si compila, con nomi e freccette, direttamente sulla scrivania del sindaco Fernando Magnafico. Tamponi rapidi presso strutture private, passaparola, indagini telefoniche e, con due giorni di anticipo rispetto alla Asl, è stato possibile ricostruire in maniera piuttosto chiara i contorni di un preoccupante focolaio scolastico. Due maestre, tre cuoche di cui una in servizio anche sullo scuolabus, una bambina di 4 anni, una ragazza di 14 e un'amica di 18: tramite i test veloci in poco tempo il sindaco ha capito che la situazione era preoccupante.

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L'ORDINANZA
La chiusura della scuola dell'infanzia di via della Mola fino al 30 ottobre, già disposta con una specifica ordinanza la scorsa domenica, purtroppo non sembra più sufficiente a contenere il virus: il primo cittadino, insomma, vorrebbe chiudere tutti gli istituti così da isolare il focolaio ma, al momento, le disposizioni regionali e ministeriali non sono dalla sua parte.

Bisogna attendere l'esito dei test molecolari, la notifica delle quarantene e i provvedimenti ufficiali disposti dalla Asl ma, con 20 cittadini positivi al tampone rapido, il rischio è quello di intervenire troppo tardi.

I primi quattro contagi conclamati, infatti, noti in città ormai dallo scorso sabato, sono stati notificati soltanto ieri pomeriggio. Considerando che Lenola è una piccolissima comunità, che diversi bambini hanno sintomi influenzali e che in molte famiglie ci sono fratelli più grandi che frequentano le elementari, l'epilogo ieri mattina è stato quasi naturale: banchi vuoti e classi deserte. «Avrei voluto togliere d'impaccio le famiglie che, non mandando a scuola i figli, si trovano nelle condizioni di dover chiedere un certificato medico - spiega il sindaco Fernando Magnafico - ma sono tra l'incudine e il martello. Non voglio fare allarmismo ma un focolaio c'è ed è mio compito fare tutto il possibile per contenerlo garantendo la sicurezza dei cittadini. Fosse per me avrei chiuso tutto: l'emergenza a Lenola è in corso in questo momento, non tra dieci giorni quando arriverà l'esito di tutti i test molecolari». D'accordo gran parte dei genitori che, dopo essersi interrogati a lungo sull'importanza di far frequentare le lezioni ai propri figli, alla fine hanno deciso che la salute fosse prevalente rispetto all'istruzione. Le scuole restano aperte, insomma, ma nei prossimi giorni all'appello risponderanno in pochi.

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