Covid, Natale 2021 come sarà? Dai viaggi al cenone più socialità (e meno restrizioni)

Covid, Natale 2021 come sarà? Dai viaggi al cenone più socialità (e meno restrizioni)
Covid, Natale 2021 come sarà? Dai viaggi al cenone più socialità (e meno restrizioni)
di Laura Mattioli
Mercoledì 10 Novembre 2021, 11:36 - Ultimo agg. 11 Novembre, 08:16
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Si avvicina il secondo Natale dell'era Covid ma quest'anno la pandemia fa meno paura e le feste, grazie ai vaccini e all'obbligo del green pass, dovrebbero tornare a essere più vicine alla normalità rispetto a quelle del 2020. Gli italiani si chiedono comunque cosa ci aspetta per vigilia e cenone e la risposta arriva dal ministro Roberto Speranza«Se i reparti ospedalieri tengono non scatteranno misure restrittive e sarà un Natale come gli altri prima del Covid. Se invece i ricoveri saliranno scatteranno le misure più restrittive nei territori, in base al sistema dei colori». Ma il ministro ha poi aggiunto: «Non abbiamo  sospeso la legge che prevede le fasce di rischio: con il giallo tornano le mascherine all'aperto e al ristorante c'è il limite di 4 a tavola».

Come dire, stiamo più tranquilli ma non abbassiamo la guardia. «Senza creare allarmismo però» dice il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti«Spero non inizi il balletto sul Natale, io credo che chi è vaccinato o ha avuto la malattia potrà farlo tranquillamente. Io non lo farò da solo ma in famiglia: ci è stato già tolto un Natale lo scorso anno e quest'anno nessuno ce lo può togliere. Giù le mani dal Natale, dalle cene di famiglia, dagli abbracci tra vaccinati o guariti».  Bassetti ha risposto così indirettamente a quanto detto dal virologo Fabrizio Pregliasco sul Natale: «Cenoni solo con la terza dose, distanziati per nuclei familiari e senza baci e abbracci. Io starò a casa da solo». Dello stesso avviso Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell'Università di Padova Natale e Capodanno la parola d'ordine resta: cautela. «Festeggiatelo pure, ma possibilmente tra persone vaccinate e con le precauzioni necessarie». Da qui la presa di posizione di Bassetti. «Attenzione - ha rimarcato - altrimenti si mandano messaggi sbagliati e le persone credono meno nel vaccino e si rischia di far calare l'attenzione. Chi ha meno di 50 anni ed è vaccinato con doppia dose può fare il Natale come anche gli over 60 che certamente avranno fatto a dicembre la terza dose». 

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Le vacanze

Pur con il rischio che qualche regione nelle prossime settimane cambi colore, le feste torneranno a essere più vicine alla normalità anche sul fronte delle vacanze. Gli operatori turistici segnalano una ripresa delle prenotazioni, in molti casi però last minute in base all'andamento delle condizioni sanitarie. Con la prospettiva di un Natale “più sociale”, gli italiani che hanno iniziato a programmare gli spostamenti sono oltre 10 milioni. Inizia quindi a circolare un  "cauto ottimismo" da parte deegli operatori turistici in vista di una stagione invernale che si preannuncia "interessante", anche se ancora essenzialmente “made in Italy”. La montagna, in particolare, promette bene - con gli impianti di risalita pronti a riaccogliere gli sciatori, purché provvisti di green pass - e si registra un movimento positivo di prenotazioni per il ponte dell'Immacolata e per Natale e Capodanno. «Siamo fiduciosi per la stagione invernale: sarà sulla falsariga dell'estate, con i nostri connazionali che resteranno in Italia e gli europei che, speriamo, verranno a sciare da noi, visto che siamo un Paese più sicuro degli altri e siamo avanti sul fronte delle vaccinazioni", ha dichiarato ai microfoni di Sky Tg24 il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. Anche Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria, parla di «cauto ottimismo: certo, i contagi in risalita preoccupano, ma la situazione è molto diversa rispetto a un anno fa, perché la protezione del vaccino ci sta mettendo al riparo da situazioni molto più tristi. Le prenotazioni al momento sono ripartite alla grande e negli aeroporti si attende un movimento sostenuto per il ponte dell'Immacolata e per Natale». 

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Secondo Ivana Jelinic, presidente di Fiavet Confcommercio: «L'inverno resterà una stagione con il freno a mano: anche la stagione sciistica conferma la tendenza alla prenotazione last minute, si parte in base all'andamento delle condizioni sanitarie. Certo, ci sono richieste di preventivi tra Natale e Capodanno, in particolare verso mete esotiche che sono mancate finora, ma siamo a un 25-30% rispetto ai numeri pre-pandemia». 

E tra le mete più gettonate, a pochi giorni dalla riapertura delle frontiere, ci sono sicuramente gli Stat Uniti. New York, le città della Florida, Miami e Orlando, e della California, Los Angeles e San Francisco, le mete turistiche americane che stanno ricevendo il maggior numero di prenotazioni, ora che, dopo 604 giorni di
chiusura determinata dal Covid, gli Stati Uniti sono di nuovo aperti ai viaggiatori internazionali vaccinati. È quanto emerge dai dati di Travelport, portale per le prenotazioni, secondo il quale i livelli di prenotazioni di viaggi per e all'interno degli Usa ha raggiunto il 70% dei livelli pre pandemia.  Le compagnie aeree hanno già registrato un picco nelle prenotazioni e si aspettano già ad oggi un netto aumento delle partenze: l'United
Airlines ha detto di aspettarsi oggi un più 50% di viaggiatori internazionali rispetto alla scorsa settimana, e anche Delta si aspetta un netto aumento del traffico. Il sito Hopper per la vendita dei biglietti aerei ha reso noto che le ricerche di biglietti internazionali per gli Usa sono più che quadruplicate da quando l'amministrazione Biden a settembre ha annunciato che oggi si sarebbero tolte le restrizioni di viaggio imposte 20 mesi fa.
 

 
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