«Nel mio petto batte il cuore di suo fratello». Anna ha le lacrime agli occhi ma il sorriso sulle labbra, quando pronuncia queste parole guardando Shana, seduta accanto a lei. La sua frase piomba inaspettata durante la conferenza stampa organizzata da Reginald Green per lanciare una nuova campagna per la donazione di organi, a 28 anni da quella che scosse l'Italia a seguito della morte del figlio Nicholas.
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La loro storia
«Davide morì a 20 anni il 19 marzo del 2013 per un incidente stradale. Quando ci chiesero se acconsentivamo alla donazione degli organi, ho pensato che non potevamo tirarci indietro, e che forse quello era l'unico modo per sopravvivere al dolore», spiega Shana. A ricevere il cuore una ragazza di 17 anni, Anna. «Ho avuto una diagnosi di sarcoma dell'osso a 9 anni - racconta - la tanta chemioterapia mi portò uno scompenso cardiaco che peggiorò improvvisamente portando i medici dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma, di fronte all'urgenza di un trapianto.
L'incontro tramite i social
La legge vieta la possibilità di incontro tra riceventi e familiari dei donatori di organo ma, spiega Shana, «speravo di conoscere la persona che aveva ricevuto il cuore di mio fratello, quindi ho provato a cercarla su Facebook, con un post ricondiviso 65mila volte. Avevo perso le speranze quando il 19 marzo 2022 ho ricevuto una chiamata». Era Anna che l'aveva rintracciata: incrociando le informazioni di giornali di 9 anni prima era risalita al sito web de la 'Tenuta di Davide', la fattoria didattica che la famiglia ha creato a Fondi, in ricordo del ragazzo. «Ora la vita - conclude Anna - ci ha fatto incontrare perché entrambe eravamo pronte». «Adesso mi sento anche pronta a parlarne perché ho capito - conclude Shana - che l'unico modo per gestire il dolore della perdita è raccontare il valore del Dono», la cui giornata mondiale si celebra il 4 ottobre.