Il bollettino Covid non cambia (almeno per ora). Sileri: «Picco passato, ora decrescita»

Il bollettino Covid non cambia (almeno per ora). Sileri: «Picco passato, ora decrescita»
Il bollettino Covid non cambia (almeno per ora). Sileri: «Picco passato, ora decrescita»
Martedì 18 Gennaio 2022, 11:17 - Ultimo agg. 19 Gennaio, 15:30
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Il bollettino Covid quotidiano per ora non cambia, ma andrà comunicato meglio. Omicron è meno grave, il picco potrebbe essere vicino o già alle nostre spalle, e servirà distinguere i ricoverati per Covid da chi è positivo ma in ospedale per altri motivi. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, è intervenuto questa mattina a Radio anch'io su Rai Radio1 per fare il punto sulla pandemia: «Omicron corre di più ma è meno grave nella popolazione vaccinata. Verosimilmente abbiamo toccato il picco e assisteremo a breve a una decrescita dei casi» e questo consentirà di rivedere le misure, ha detto Sileri.

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«Dobbiamo prendere ciò che facciamo» con le misure per ridurre il rischio dei contagi «non come qualcosa di fisso e infinito, ma modulabile in base alla situazione che ci pone virus». Per questo «tutte regole che stiamo mettendo, in un tempo relativamente breve, potranno essere modificate di nuovo per allentare la presa». «Il bollettino rimane, al momento non cambia nulla, è come vanno presentati i dati che fa la differenza e qui devono aiutarci la comunicazione e i media», ha aggiunto.

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«Oggi - ha spiegato il sottosegretario - non è importante il numero dei contagi, che ovviamente deve essere riportato, quanto andare a vedere il numero di ricoveri e dei ricoveri nelle terapie intensive». «Allora è chiaro che dobbiamo dare dei dati migliori, ma è altrettanto vero che su quei dati e va fatta una comunicazione migliore», perché «se il bollettino mostra 200mila contagi, si tratta di 200mila positivi, ma non di 200mila malati».

Per il sottosegretario occorre poi «spiegare il trend settimanale, che dà quadro più veritiero».

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È «quasi pronta» la lista delle attività e dei negozi in cui non sarà previsto il Green pass. E il Dpcm che la contiene «arriverà tra oggi e domani», ha aggiunto Sileri. «È stata stilata una lista di dove non sarà richiesto» il certificato verde: «supermercato, farmacie o edicole», ha elencato. «Tutto partirà dal primo febbraio. La lista verrà non solo resa nota ma sarà spiegata la bontà di quello che stiamo facendo, per convincere le persone ancora indecise» a vaccinarsi, ha sottolineato Sileri, che ha ricordato, comunque, che è il vaccino a consentirci di vivere in sicurezza. «Vi sembra normale - infine si è chiesto - che dopo due anni di pandemia, 140mila morti ci sia ancora chi non è convinto della necessità e della bontà del vaccino. E che addirittura osteggia una regola imposta per mettere in sicurezza un Paese che ancora vede un certo numero di ricoveri e morti al giorno?»

Bassetti: un ricoverato su tre è in ospedale per altri motivi

«Il sistema a colori finisce per essere oggi un pò desueto» perché «è stato introdotto quando ancora non c'erano i vaccini e perché oggi circa il 35%-40% dei ricoveri riguardano persone che arrivano in ospedale per altre ragioni diverse dal Covid ma risultano positive al tampone, vista l'elevata circolazione virale. Sono magari persone che si rompono un braccio o fanno un incidente e che risultano positivi allo screening in ospedale. Naturalmente vanno isolati ma, come carico assistenziale, non possono essere considerati alla pari di chi ha una polmonite da Covid». Così ad Agorà su Rai Tre, Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova.

Bassetti sottolinea: «Credo ci debba essere un cambio da parte del Ministero, su come questi pazienti vanno calcolati». «La situazione degli ospedali - spiega - non è di emergenza ma c'è pressione, soprattutto in alcune regioni che hanno vaccinato di meno, come per esempio una Sicilia, perché molti non vaccinati che ricorrono alle cure dell'ospedale». Oggi siamo di fronte a un nuovo scenario: «verosimilmente tra questa settimana e la prossima si vedrà il 100% di casi Omicron» cioè «una variante che finirà per contagiare quasi tutti ma ha una minor patogenicità livello polmonare. Questo può essere il segno di un cambio di passo rispetto alla pandemia».

Ben vengano, quindi, per Bassetti, «tutti i provvedimenti che vanno verso la semplificazione», come la scelta di tamponi fai da te, che la regione Emilia-Romagna ha deciso di introdurre per i vaccinati con 3 dosi che devono entrare o uscire dalla quarantena: «va nella direzione della semplificazione. Non vedo niente di male nell'autosomministrarsi il tampone. Il problema - conclude - è che i rapidi non sono affidabili, ma non lo sono quelli in farmacia come quelli fatti a casa. Che i test rapidi siano meno efficienti a trovare la Omicron, lo dimostrano ormai diversi studi». 

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