Dopo la morte di Benedetto XVI, il Vaticano ha deciso di riaprire il caso sulla sparizione di Emanuela Orlandi, l'allora quindicenne, figlia di un dipendente dello Stato Vaticano, di cui si cerca la verità da almeno quattro decenni. Dall'epoca, il fratello, Pietro Orlandi ha sempre chiesto ai vari Pontefici che si sono succeduti - Giovanni Paolo II, Ratzinger e Francesco - di conoscere la sorte della ragazza, scomparsa nell'estate del 1983. Il prossimo 22 giugno, infatti, saranno esattamente 40 anni dalla misteriosa scomparsa, di cui si è detto molto, e probabilmente nascosto altrettanto. Proprio ieri Emanuela Orlandi avrebbe potuto festeggiare il suo 55° compleanno.
Sit-in per Emanuela
E come ogni anno, la famiglia Orlandi, ha organizzato un sit-in a pochi passi dal Vaticano, per non dimenticare il volto ed il nome di una ragazza sparita nel nulla.
Due ragazze scomparse in Lombardia: ore d'ansia per Miriam, 16 anni, e una studentessa 17enne
Bugia o depistaggio?
E proprio Gänswein ha messo nero su bianco in un libro, appena uscito, di non aver scritto alcun dossier sul caso, ma Pietro Orlandi, ribatte esattamente il contrario. «Lo disse anche me, lo incontrai nel 2011 e mi disse che esisteva un dossier su mia sorella... Il fatto che Georg, due giorni dopo la morte di Benedetto XVI, senza che nessuno gli abbia chiesto nulla di Emanuelaì, abbia voluto dire pubblicamente che non esistesse nessun dossier...Paolo Gabriele (l'ex maggiordomo di Benedetto XVI), che conoscevo benissimo, mi disse che non riuscì a fotocopiare quel rapporto intitolato Emanuela Orlandi che aveva visto sulla sua scrivania» ha detto Pietro Orlandi rilasciando alcune interviste in piazza durante il sit-in.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout