Va in bagno e non esce: Cristian trovato morto a 44 anni. Lavorava 20 ore al giorno

Cristian Tocia
Cristian Tocia
di Diego Degan
Domenica 17 Ottobre 2021, 15:10 - Ultimo agg. 20:30
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Lavorava sempre. Cristiano Boscolo Cegion, detto Cristian Tocia, titolare dell'omonima pizzeria al taglio, in via San Marco a Chioggia (Venezia), era infaticabile. «Anche 20 ore al giorno», ricorda qualcuno. Le sue ultime vacanze erano durate tre giorni, a metà aprile e, proprio perché uno stacco, ogni tanto, ci vuole, aveva avvertito tutti i suoi clienti che avrebbe chiuso per una decina di giorni, dal 18 al 27 ottobre.

Non ha fatto in tempo a godersi quella breve pausa: l'altra sera, un improvviso malore, un'emorragia cerebrale, lo ha stroncato, a soli 44 anni (li aveva compiuti un mese fa), lasciando increduli amici e parenti. Cristian, a quanto pare, mentre era a casa, aveva avvertito un senso di nausea. Era andato in bagno, con l'idea di potersi liberare del malessere passeggero, ma ha perso i sensi. La moglie ha chiamato il 118 ma quando è arrivato al pronto soccorso, l'ecografia ha rivelato l'entità del danno patito dal cervello e la diagnosi dei sanitari è stata infausta: un'emorragia cerebrale inoperabile, la morte era solo questione di tempo. Un tempo che Cristian ha trascorso in terapia intensiva, con i familiari che speravano in miracolo. La mattina dopo, venerdì, la voce del suo decesso si era sparsa in città, ma qualche social aveva alimentato una flebile speranza: «E' gravissimo, ma non è morto». «Preghiamo per lui» è stata l'immediata reazione di molte persone che lo conoscevano. Nel pomeriggio, verso le 15.30, la notizia che non c'era più nulla da fare.



L'ondata dei ricordi e delle condoglianze, sui social cittadini, è stata travolgente: dagli amici d'infanzia, che rievocavano i giochi in calle e le gite a Gardaland, agli sportivi che condividevano con lui la fede rossonera, ai frequentatori del suo locale che ne ricordavano il sorriso, la simpatia e come, con una battuta, una chiacchiera, riusciva a intrattenere anche i clienti più affamati di quella pizza che doveva sempre uscire del forno a momenti.

l'impegno sul lavoro. Cristian aveva ereditato la pizzeria dal padre, anche lui morto prematuramente a soli 48 anni, ma ne aveva fato molto più di un locale da asporto. Non solo un'ottima pizzeria ma anche bar, caffetteria e spettacoli musicali e di intrattenimento. Lavorava anche a Natale e durante il lockdown si era organizzato con il servizio gratuito di consegna a domicilio. Un impegno lavorativo che aveva come scopo il benessere della famiglia, la moglie Elena e i due figlioletti: Hilary, di sette anni, e Liam, di soli nove mesi. Gli amici si dicono certi che, come si è occupato di loro in vita, Cristian, anche da lassù, saprà vegliare sulla moglie, i figli, la madre Diana e la sorella Tania. 

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