Discoteche restano chiuse, il titolare dell'Hollywood: «Potevamo aprire col green pass. I giovani fanno festa nei party abusivi»

Discoteche restano chiuse, il titolare dell'Hollywood: «Potevamo aprire col green pass. I giovani fanno festa nei party abusivi»
Discoteche restano chiuse, il titolare dell'Hollywood: «Potevamo aprire col green pass. I giovani fanno festa nei party abusivi»
Venerdì 23 Luglio 2021, 14:15 - Ultimo agg. 24 Luglio, 09:02
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Discoteche in rivolta contro il governo per il decreto Covid, e il titolare dell'Hollywood, uno dei locali più famosi di Milano, spiega perché: «Siamo perplessi, ci sentiamo dimenticati, abbandonati a un destino crudele. Trattarci alla stregua di un rave party o associazione abusiva è molto penalizzante», spiega sgomento Alberto Baldaccini, socio della discoteca punto di riferimento della vita notturna milanese da oltre 30 anni, parlando con l'agenzia Adnkronos. L'Hollywood, come tutte le discoteche, comprese quelle all'aperto, è stata lasciata fuori dal decreto sul green pass, che non contempla i locali dal ballo tra le attività per cui è necessario il certificato verde.

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«Non aver concesso il green pass alle discoteche è un'occasione persa - sottolinea all'Adnkronos Baldaccini -.

I giovani continueranno a far festa in spiaggia, in casa e nei party abusivi, li vediamo nelle piazze sarebbe stato un incentivo a vaccinarsi e non darglielo è abbastanza controproducente per tutti: per la campagna vaccinale e per il sistema sanitario. È un peccato non aver legalizzato un'attività come la discoteca che avrebbe aiutato molto in questo senso». Quello che lascia perplesso Baldaccini è che le discoteche sarebbero state d'aiuto alla campagna vaccinale «perché ai giovani interessano concerti, discoteche e divertimento - osserva - e concedere il green pass ai locali sarebbe stato uno stimolo molto forte per 'costringerè i ragazzi a vaccinarsi, anche in vista anche della ripresa scolastica. La fascia dai 18 ai 30 avrebbe avuto un forte stimolo e un forte impulso a vaccinarsi, per cui è un peccato, è un'occasione persa».

La discoteca, ragiona Baldaccini, «incide sulla vita dei giovani e sulla loro formazione e utilizzarla come mezzo per agevolare anche la vaccinazione per sconfiggere la pandemia sarebbe stato molto utile». Almeno quelle all'aperto, secondo il socio dell'Hollywood, avrebbero dovuto riaprire. «Non ha senso tenerle chiuse - rimarca - i giovani continueranno nel prossimo mese a fare tutto quello che avrebbero fatto in una discoteca, salvo che lì avrebbero dovuto esibire il green pass e sarebbe stato svolto tutto in sicurezza. Probabilmente il governo ha mandato un messaggio sbagliato ai giovani, ossia 'le discoteche non le riapriamo ma potete continuare a fare quello che state facendo adesso tanto non siete controllatì. Il messaggio del governo è stato: 'di voi ci interessa relativamentè».

Il premier Mario Draghi ha comunque assicurato ristori per il settore. «Sono importi che tamponano delle falle - sottolinea Baldaccini - le società che gestiscono le discoteche ormai sono barche che stanno affondando, il ristoro è una pezza a una delle tante falle, è una goccia nel mare. Mediamente il ristoro ha sempre coinciso con un mese e mezzo di locazione piena, fate voi i conti...». Il criterio per ripartire i ristori non è ancora stato definito così come l'ammontare del fondo per le sale da ballo. Resta il fatto che le discoteche sono ancora il settore più penalizzato dall'inizio della pandemia. «Siamo chiusi da 18 mesi - dice amareggiato Baldaccini - per non parlare delle spese societarie di sopravvivenza come quelle per i consulenti e i commercialisti, o alla Tari, che a Milano continuiamo a pagare nonostante non produciamo rifiuti da 18 mesi...è allucinante, siamo alla follia totale. Abbiamo solo uno sconto del 20% su un rifiuto che non produciamo, parliamo di importi che in alcuni casi arrivano a 10mila euro all'anno per locale. Sembra di vivere nella dittatura di un Paese disperso nel mondo». 

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