Estate 2023, caldo estremo e poca acqua. Preoccupa la quantità disponibile per uso umano e agricolo

Secondo un altro rapporto dell'Onu, se non invertiamo la rotta nei prossimi decenni è a rischio la sopravvivenza dell'umanità

Estate 2023, caldo estremo e poca acqua. Preoccupa la quantità disponibile per uso umano e agricolo
Estate 2023, caldo estremo e poca acqua. Preoccupa la quantità disponibile per uso umano e agricolo
di Redazione web
Lunedì 20 Marzo 2023, 16:29
3 Minuti di Lettura

Che l'inverno non sia stato freddo, con poca pioggia a beneficio dei fiumi e dell'agricoltura, lo sappiamo. In Italia il deficit di neve a marzo, rispetto alla media del decennio, è di meno 63%. Dunque, che l'estate 2023 sarà particolarmente calda, lo sospettiamo, ma secondo il nuovo rapporto del Joint Research Centre della Commissione europea, dovremmo fare i conti con una stagione problematica, arida in gran parte del continente europeo.

Nevicata eccezionale, uomo costretto a scavare tunnel alto 4 metri per entrare in casa. Video virale

Siccità già visibile

Sull'Italia settentrionale, la Francia e la Spagna gli effetti della siccità sono già visibili, ed iniziano a porsi pesanti dubbi e preoccupazioni per l'approvvigionamento idrico per uso umano, l'agricoltura e la produzione di energia.

Dopo quella del 2022, secondo i ricercatori l'area del Mediterraneo potrebbe vivere un'altra estate estrema.

«Covid come un'influenza»: le parole dei vertici Oms. Entro l'anno fine pandemia?

Poca acqua

D'altronde nella regione alpina, viene evidenziato nel documento, «l'accumulo di neve è stato ben al di sotto della media ed è persino inferiore a quello dell'inverno 2021-2022» e questo si tradurrà in una forte riduzione dello scioglimento delle nevi alle portate dei fiumi nella primavera e all'inizio dell'estate 2023.

Allarme Onu

Inoltre nel rapporto di sintesi Ipcc 2023, stilato dall'Intergovernmental panel on climate change, gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, che in 30 pagine riassume oltre 10 mila studi scientifici da ogni parte del mondo, viene evidenziato che si è verificata la più alta concentrazione di CO2 degli ultimi due milioni di anni e il tasso di innalzamento del livello del mare più rapido degli ultimi 3.000 anni. Secondo il dossier se non si invertirà la tendenza per contenere il progressivo innalzamento del riscaldamento globale, è a rischio l'intera umanità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA