Fausto sposa la sua Gabriella prima di morire: l'ultimo gesto d'amore dopo 18 anni insieme

Lunedì della settimana scorsa si sono celebrate le nozze fra Fausto e la compagna. Domenica l'uomo è venuto a mancare

Fausto Conte (Foto: Il Gazzettino)
Fausto Conte (Foto: Il Gazzettino)
Martedì 18 Gennaio 2022, 10:01 - Ultimo agg. 19 Gennaio, 15:33
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Ha scoperto che il male non gli avrebbe lasciato scampo e ha deciso di coronare il suo sogno e chiedere la mano alla compagna Gabriella, al suo fianco da oltre 18 anni. E’ la storia Fausto Conte, appuntato scelto qualifica speciale dell'Arma originario di Povegliano.

Fausto Conte (Foto: Il Gazzettino)

Il suo male è ormai incurabile, Fausto sposa la fidanzata

Lunedì della settimana scorsa si sono celebrate le nozze fra Fausto Conte, 57 anni, originario di Povegliano e appuntato scelto qualifica speciale dell'Arma e Gabriella.  Fausto, quando ha capito che il suo male era ormai incurabile, ha deciso di sposare la fidanzata, al suo fianco da 18 anni, con una cerimonia celebrata lunedì della scorsa settimana dal vicesindaco di Caneva (Pordenone) Francesco Zoldan, nella sua casa di Sarone, tra parenti e amici.

Domenica sera purtroppo l’uomo, come fa sapere “Il Gazzettino” è venuto a mancare, lasciando nel dolore amici, colleghi e parenti.

Fausto Conte aveva passato una vita nell’arma. A 17 anni il padre gli aveva negato la firma per arruolarsi, ma l’anno dopo, ormai maggiorenne, è comunque partito per Roma per indossare finalmente la divisa che ha tenuto per oltre trent’anni, prima a Ferrara e poi a Trieste, per poi arrivare alla stazione di Caneva, dove ha operato fino al 2000. Dopo qualche tempo al Radiomobile di Pordenone, ha prestato servizio negli ultimi quattro anni in stazione a Sacile. L’uomo lascia tre figli, Piergiovanni, di 31 anni, Gabriele, 29, e la ventitreenne Veronicandrea. «Ognuno – ha spiegato Veronicandrea- ha un piccolo ricordo del papà. Ha aiutato tante persone ed era sempre positivo. A modo suo ci faceva capire quanto ci tenesse a noi». Michele Della Valentina, collega al Radiomobile di Pordenone e amico, la scorsa settimana è stato testimone delle sue nozze: «Era un uomo buono e sensibile. Non si tirava mai indietro. Le persone fragili gli toccavano il cuore. E quando gli interventi riguardavano situazioni familiari problematiche, per lui era un dolore».

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