Un colpo di scena, stavolta è il caso di dirlo. Dopo aver sempre negato di aver avvelenato sua madre, Monica Marchioni ed il patrigno, Loreno Grimandi di 56 anni, con del veleno nelle penne al salmone, nel processo d'appello, Alessandro Leon Asoli, 21 anni, a sorpresa ha voluto confessare. «Si, sono stato io. Spero che mia madre mi perdoni», le parole dell'imputato a processo a Bologna, la cui condanna a 30 anni di carcere è stata confermata, per l'omicidio del compagno della mamma, che lo aveva cresciuto e per il tentato omicidio di sua madre, sopravvissuta all'avvelenamento.
Travolto da un'auto e lasciato in un fosso. La mamma lo ritrova morto con l'app di tracciamento
In lacrime
«Oggi voglio dire la verità, mi dispiace parlare solo ora.
30 anni di carcere
Già in primo grado, il giudice aveva emesso una condanna a 30 anni per omicidio aggravato del patrigno, ma Asoli ha sempre negato di aver commesso l'atroce delitto, cioè di ave aggiunto il nitrito di sodio nelle pennette al salmone, letali per l'uomo. All'origine della volontà di uccidere entrambi, una questione di soldi, voleva intascare l'eredità. Oggi, dopo la confessione, Asoli è scoppiato a piangere, chiedendo a sua madre di avere una seconda possibilità.