Gianmarco Pozzi, per la sua morte a Ponza spunta un super testimone. E c'è l'ombra dei fratelli Bianchi

Gianmarco Pozzi
Gianmarco Pozzi
di Emilio Orlando
Mercoledì 17 Marzo 2021, 17:03 - Ultimo agg. 14:14
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Traffici illeciti, omertà e depistaggi dietro la“strana” morte di Gianmarco Pozzi. Prove e tracce di colluttazione e di una incursione all'alba ad opera di ignoti sarebbero state cancellate e ripulite dall'appartamento dove il buttafuori viveva con altri ragazzi. Mancano all'appello i vestiti del giovane, soldi e droga. 

Un sottile filo conduttore, unirebbe la misteriosa morte del buttafuori e campione di kick boxing Gianmarco Pozzi, trovato morto ad agosto scorso in un'intercapedine dentro un terrapieno sull'isola di Ponza ed il pestaggio di Colleferro in cui morì Willy Monteiro. I fratelli Marco e Gabriele Bianchi, entrambi in carcere per l'omicidio del cuoco Capoverdiano, si trovavano a Ponza il giorno in cui Pozzi venne ritrovato cadavere e la notte precedente erano anche loro alla discoteca “Blue Moon” dove il giovane buttafuori lavorava. Una collocazione sulla scena del crimine che apre nuovi scenari investigativi della procura di Cassino, che sta facendo luce sulle cause della morte del ventottenne. Al vaglio le celle telefoniche della zona per verificare questa ulteriore pista investigativa. Il corpo senza vita di Pozzi, venne ritrovato dentro un'intercapedine larga poco meno di un metro con ecchimosi, ferite ed ossa fratturate. Il medico legale di turno, chiamato dai carabinieri della stazione di Ponza. si limitò ad effettuare un esame esterno del cadavere senza fare l'autopsia. Circostanza questa, che non ha svelato le cause della morte, se non un generico “precipitamento”e presenza di cocaina in dosi massicce nel sangue.

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«Se non paghi ti spacco la faccia, sei un morto di fame, da qui non esci vivo».

Era il tenore delle minacce dei fratelli Bianchi

Intanto un nuovo supertestimone è stato interrogato per ore dalla procura di Cassino. Si tratterebbe di un barista di Formia, di 25 anni. Quest' ultimo sarebbe stato l'ultimo a vedere vivo Gianmarco e ad averlo atteso invano per restituirgli dei soldi che il buttafuori aveva anticipato per acquistare la cocaina. Gli inquirenti hanno riascoltato come persone informate sui fatti, i coinquilini della vittima e il proprietario della discoteca “Blue Moon” di Ponza

La Procura di Cassino che, ha aperto un fascicolo per omicidio, ha richiesto altri chiarimenti peritali al medico legale di parte per far emergere su quali parti del corpo si evidenziano lesioni compatibili con terze persone che potrebbero averne cagionato la morte. Dure le parole del legale di parte civile, avvocato Fabrizio Gallo: « E' un omicidio e non un incidente. Siamo sempre stati convinti, con la famiglia di Gianmarco - sottolinea il penalista - che non si è trattata di una morte causata da una semplice caduta, ma che il ragazzo è stato ucciso»

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