Hadis, simbolo della protesta uccisa dai cecchini del regime

Hadis, simbolo della protesta uccisa dai cecchini del regime
Giammarco Obertodi Giammarco Oberto
Lunedì 26 Settembre 2022, 06:00
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Un’altra ragazza uccisa dai poliziotti del regime iraniano. Un altro assassinio di una giovane donna - dopo la 22enne curda Masha Amini uccisa di botte dagli agenti della polizia morale perché indossava i velo. Hadith Najafi aveva 20 anni ed era in piazza per i diritti delle donne, calpestati dal regime teocratico di Teheran. E di quei cortei era diventata il simbolo, comparendo in un video virale in cui si lega in una coda i lunghi capelli biondi e si unisce ai manifestanti che fronteggiano i poliziotti in assetto anstisommossa.

Hadith è stata uccisa da un cecchino durante un corteo nella sua città, Karaj. Secondo la denuncia su Twitter della giornalista iraniana Masih Alinejad, la ragazza è stata colpita da sei proiettili: alla testa, al collo, al torace e all’addome. Non un proiettile vagante, dunque: è stata un’esecuzione.

L’Iran è una polveriera. Il regime usa il pugno di ferro per reprimere le manifestazioni spontanee in tutte le più importanti città del Paese. Il capo del potere giudiziario iraniano ha sottolineato «l’urgenza di una risposta che sia decisa e senza indulgenza» contro gli «istigatori dei disordini».

Le vittime sono già 41, secondo Teheran, e almeno 54 per la ong Iran Human Rights, che ha sede a Oslo. La repressione ha preso anche la forma degli arresti, oltre 700, mentre sono 1200 le persone identificate, secondo l’agenzia semi-ufficiale Tasmin. In manette sono finiti anche i reporter: secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), almeno 17 sono stati fermati dall’inizio dei moti di protesta.

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