Maestra licenziata per i video hard, lo sfogo: «Perdono il mio ex. Umiliata dalla direttrice, non ho più trovato lavoro»

Maestra licenziata per i video hard, lo sfogo: «Umiliata dalla direttrice, non ho più trovato lavoro. Il mio ex? Lo perdono»
Maestra licenziata per i video hard, lo sfogo: «Umiliata dalla direttrice, non ho più trovato lavoro. Il mio ex? Lo perdono»
di Silvia Natella
Mercoledì 2 Dicembre 2020, 10:10 - Ultimo agg. 10:33
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La maestra torinese che ha perso il lavoro dopo la diffusione in rete di foto e video privati racconta l'incubo vissuto a scuola quando la direttrice l'ha licenziata insultandola. La mamma di uno dei bambini dell'asilo in cui lavorava l'ha riconosciuta sul Whatsapp del marito e ha informato la dirigente scolastica. Un caso di revenge porn perché a pubblicare le foto e i video nella chat del calcetto era stato il suo ex. La storia è finita al centro di un dibattito pubblico soprattutto per il livore dimostrato dalle colleghe. 

I fatti risalgono al 2018, ma adesso la storia è arrivata in tribunale. La direttrice della scuola materna è a processo per diffamazione e violenza privata. «Fui sottoposta a un processo sommario - racconta in un'intervista al Corriere della Sera -  e la direttrice mi apostrofò con frasi irripetibili e mi disse che era meglio me ne andassi spontaneamente, altrimenti avrebbe dovuto scrivere sulla lettera di licenziamento il motivo. E aggiunse che non avrei trovato più lavoro, che non mi avrebbero assunta neanche per pulire i cessi della stazione. Che su di me ci sarebbe stato un marchio indelebile... Non mi sono mai sentita così umiliata nella mia vita».

Anche le colleghe non furono comprensive:  «Anche loro mi hanno accusato senza neanche cercare di capire cosa fosse successo. Contro di me solo tanta cattiveria. Nessuna mi ha difeso quando sono stata messa alla gogna... Anche se da parte dei genitori non c’è mai stata alcuna lamentela, per la scuola e la direttrice ero diventata una cattiva maestra per quello che era successo nella mia vita privata.

Per questo sono stata obbligata alle dimissioni, ma non c’erano elementi per giustificare il licenziamento».

È piombata in un incubo e anche adesso mai nessuno le ha chiesto scusa. All'inizio per la sua famiglia non era facile capire cosa stesse succedendo, ammette che qualcosa si è rotto, ma non l'hanno mai abbandonata. Ha ricevuto però solidarietà dagli sconosciuti e dalla sindaca di Torino Chiara Appendino: «Mi ha detto che non dovevo vergognarmi, che non avevo fatto nulla di male. 

La vicenda l'ha segnata: «Credevo di non poter superare quei momenti. Ero disperata. Non riuscivo più a gestire l’asilo, la mia vita privata. Non sapevo come affrontare la mia famiglia... Questa vicenda ha stravolto la mia esistenza. Sono sempre stata una ragazza esteticamente molto curata. Oggi quasi non mi trucco più. Ho paura di indossare un abito corto, penso che la gente mi guardi con malizia. Prima lo facevo per piacere a me stessa, ora temo solo di essere giudicata. Non mi fido più delle persone, per non parlare degli uomini». 

E alla domanda se ha perdonato il suo ex risponde: «Non l’ho più visto. Ma dentro di me penso di poterlo perdonare, anche se non saremo mai amici. Quello che ha fatto non trova giustificazione, ma è quanto accaduto sul lavoro che ha segnato la mia vita. Mi aspettavo solidarietà dalla scuola, non è stato così». Ora quello che vuole è lasciarsi alle spalle questa storia e tornare a fare la maestra «Non ho più trovato lavoro da quando sono stata costretta a licenziarmi. Le strutture chiedono referenze, ma non sempre queste sono positive. Ho un marchio addosso che non riesco a cancellare».

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