Il piano di Figliuolo per fermare Omicron: «Screening a scuola e terza dose per tutti»

Il piano di Figliuolo per fermare Omicron: «Screening a scuola e terza dose per tutti»
Il piano di Figliuolo per fermare Omicron: «Screening a scuola e terza dose per tutti»
Lunedì 27 Dicembre 2021, 08:56 - Ultimo agg. 10:11
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Il commissario all'emergenza Covid e responsabile della campagna vaccinale, il generale Francesco Paolo Figliuolo, in un'intervista al Corriere della Sera ha illustrato il suo piano per fermare l'ondata di Omicron che ha travolto l'Italia nelle ultime settimane, a quasi due anni dall'inizio della pandemia. «Siamo pronti a vaccinare tutti i cittadini che lo vorranno e ad avviare lo screening nelle scuole. Ora più che mai dobbiamo ricordarci che il vaccino è l'unico sistema per proteggerci dal virus e dalle sue varianti», le sue parole.

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«Aumentare il numero di persone vaccinate e che hanno ricevuto il booster ci aiuterà a consolidare la barriera costruita finora con oltre 108 milioni di somministrazioni dall'inizio della campagna vaccinale. Si tratta di decisioni prese a ragion veduta e coerenti con le disponibilità di dosi. Con l'apertura a quattro mesi, dal prossimo 10 gennaio, considerando le dosi attualmente disponibili e quelle che saranno distribuite nel prossimo mese, si potrà soddisfare la platea di potenziali ricettori».

«La Struttura che dirigo continua a operare in modo bilanciato, attraverso contatti e aggiornamenti quotidiani a livello tecnico con le Regioni, per assicurare il coordinamento. I risultati finora sono stati eccellenti, come testimoniano le cifre a livello nazionale - continua Figliuolo - oggi la popolazione protetta con almeno una dose di vaccino, più i guariti da sei mesi al massimo, è pari a circa il 90% degli over 12». Per quanto riguarda lo screening nelle scuole «Ogni Regione metterà a punto un dispositivo e grazie alla grande disponibilità del ministro alla Difesa Guerini avremo il supporto dei team e dei laboratori militari. Prima della pausa natalizia - spiega - il personale militare ha effettuato oltre 18 mila tamponi in 470 istituti scolastici».

«Il governo ha stanziato 5 milioni di euro che saranno impiegati per l'acquisto di mascherine Ffp2 da distribuire a chi svolge attività scolastiche e didattiche a favore dell'infanzia - dice Figliuolo - e a chi è a contatto con alunni esonerati dall'obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

Sono già state svolte due riunioni propedeutiche all'acquisto delle mascherine e,insieme al ministero dell'Istruzione, si procederà a definire nel dettaglio l'esigenza». Il livello di somministrazione ideale di vaccini per tenere il passo «è quello che ottimizza le risorse di personale vaccinatore e vaccini, bilanciando le attività dei punti di somministrazione in modo efficiente. Secondo l'ultimo report settimanale della Struttura, pubblicato venerdì - spiega il generale Figliuolo - siamo a oltre 523 mila dosi giornaliere, con trend a salire».

A fine gennaio arriverà il nuovo vaccino Novavax: «È previsto l'arrivo di 2,9 milioni di dosi, con la prima consegna di circa 1,5 milioni che avverrà presumibilmente tra gennaio e febbraio. Premesso che tutti i vaccini di cui disponiamo sono sicuri, essendo stati autorizzati dall'Ema e dall'Aifa (rispettivamente l'agenzia europea e italiana per i farmaci, ndr), con Novavax che è un vaccino di tipo tradizionale che si basa sulla tecnologia delle proteine ricombinanti, già usata da decenni per altri preparati, avremo un'arma in più contro il Covid-19 che consentirà alla campagna vaccinale di andare più spedita».

«Sarà utilizzato per i cicli primari degli over 18 e mi auguro che contribuirà a convincere chi è ancora esitante. Occorre continuare a informare e rassicurare sul fatto che la vaccinazione è l'unico sistema, insieme alla prevenzione - conclude - per proteggerci dal virus e dalle sue varianti. Da questo punto di vista conto molto sul ruolo dei medici di famiglia, dei farmacisti, dei pediatri, degli specialisti. Sono figure di fiducia, vicine alle persone e alle famiglie, ne conoscono il vissuto e possono fare la differenza nello sciogliere dubbi e ritrosie. La parola va data alla scienza, e questa va divulgata con il tratto e l'approccio giusto».

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