Crisi parrucchieri, Orazio Anelli: «Aprite subito o sarà boom fallimenti e abusivi»

Crisi parrucchieri, Orazio Anelli: «Aprite subito o sarà boom fallimenti e abusivi»
di Ilaria Del Prete
Venerdì 8 Maggio 2020, 02:00 - Ultimo agg. 18:00
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«Ho 90 dipendenti in cassa integrazione che ancora non hanno preso un euro. Devono farci ripartire subito». Orazio Anelli, sei saloni di parrucchiere e estetica a Roma, è tra i 260mila professionisti di uno dei settori più duramente colpiti dalla crisi del lockdown: quello della bellezza. 

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È preoccupato? 
«Molto, soprattutto per i miei ragazzi. Se riapriremo il 18 maggio almeno potrò pagarli a giugno».
Qualcuno dovrà restare a casa?
«Non se mi consentiranno di allungare le fasce orarie. Il rischio c’è. Ma farò di tutto per evitarlo».
Come ha reagito all’annuncio di riapertura al 1 giugno?
«Non bene, perché per il nostro settore sono state prese decisioni analizzando unicamente le tabelle Inail dei rischi, senza un reale confronto con la categoria. Chi rispetta le leggi vigenti è praticamente pronto a ripartire».
In che modo?
«Utilizziamo già spray disinfettanti per la pulizia degli ambienti e degli strumenti di lavoro, sistemi di aerazione e ricircolo d’aria. Io da vent’anni preferisco il monouso per asciugamani e kimono». 
Ma ci sono anche i piccoli artigiani.
«Molti non hanno ricevuto alcun incentivo e potrebbero non riuscire a coprire i costi per mettersi a norma. Più si aspetta, più aumenta il rischio di fallimenti e abusivi che lavoreranno in nero, casa per casa».
Lei come tutelerà i clienti?
«Indosseremo guanti e mascherine. Nei saloni installerò gel disinfettante all’ingresso e accanto a ogni postazione. Per le occasioni che richiederanno una minore distanza con le clienti useremo delle visiere. Per il resto aspettiamo il decreto, noi ci siamo». 
Nessun rischio assembramenti dopo due mesi di chiome incolte?
«Si potrà lavorare usando una postazione sì e una no. Se sarà previsto, installeremo i pannelli divisori e chiediamo di poter lavorare 7 giorni su 7 dalle 9 alle 22». 
E i prezzi? Aumenteranno?
«Aumentano i nostri costi. Ogni kit monouso costa circa 3.50 euro. Se sarà necessario forniremo le mascherine anche ai clienti. Ma non voglio fare rincari, in questo momento la crisi affligge tutti». 

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