Matteo Bergamelli, il Pellegrino Rosso, star del web: «Viaggio in povertà sulle strade della fede»

Matteo Bergamelli, il Pellegrino Rosso, star del web: «Viaggio in povertà sulle strade della fede»
di Valentina Conti
Lunedì 30 Settembre 2019, 05:01 - Ultimo agg. 08:10
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«Ho sempre cercato di vivere la fede in modo impegnato. Nel 2016, l'anno della Misericordia, mi misi in testa di voler arrivare a Roma. A piedi, da solo e senza soldi. Così presi un treno fino a Chianciano Terme e poi iniziai il cammino, approdando nella Capitale».
Comincia così l'avventura in giro per lo Stivale del Pellegrino Rosso (dal colore della sua barba e dei suoi capelli), alias Matteo Bergamelli, 29 anni, programmatore informatico originario di Nembro, nel bergamasco. Matteo in poco tempo è divenuto una specie di star dei social, è perfino uscito un libro su di lui. Tutti lo cercano: giovani, anziani, giornalisti, invitandolo a condividere la sua testimonianza. Viaggia senza risorse e con i viveri strettamente indispensabili.
La vigilia di Ferragosto il suo ultimo (per adesso) pellegrinaggio. Da Aquileia, in provincia di Udine, al Monte Lussari, dove c'è il Santuario dei Popoli: 200 chilometri o giù di lì.
Tutto nasce «dal desiderio di comunicare la fede in modo simpatico, creativo - spiega a Leggo . Perché ho iniziato a camminare da solo fiducioso nella Provvidenza? Il 2017 per me è stato un anno molto difficile. Facevo ancora l'apprendistato senza tante certezze. A cui si sono aggiunte alcune relazioni andate male. Allora mi sono detto: vado, faccio un'avventura di fede. E ho scoperto un mondo». Quale mondo? «In una parrocchia a San Severo mi portarono alla serata panzerotti. Mi dicevano: se non ne mangi almeno cinque non sei un vero uomo. A Celle di San Vito, il paese più piccolo della Puglia, ho scoperto che la sera c'è un festival musicale e gli anziani ti insegnano la tarantella. Un mondo». Di pellegrinaggi ne sono seguiti altri. Dalla Tomba di San Matteo (a Salerno) fino a Monte S.Angelo.

Ad aprile 2018 ha percorso la magna via Francigena, da Palermo ad Agrigento. E in estate la via di San Francesco. Non da ultimo, il cammino materano. «Partire senza un euro prosegue - era un po' una sfida per capire se Dio mi volesse bene, ma ho sempre trovato un letto dove dormire». Curiosità di viaggio? «Mi è capitata ogni cosa: ho perso finanche i sandali e poi li ho ritrovati. Perché Dio moltiplica i pani e pure i sandali».

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