Chat e foto a sfondo sessuale scambiate tra adolescenti, rubati in rete. Cresce il numero di vittime di sextortion

Chat e foto a sfondo sessuale scambiate tra adolescenti, rubati in rete. Cresce il numero di vittime di sextortion
Chat e foto a sfondo sessuale scambiate tra adolescenti, rubati in rete. Cresce il numero di vittime di sextortion
Paolo Travisidi Paolo Travisi
Venerdì 26 Agosto 2022, 13:18 - Ultimo agg. 13:33
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Fotografie in pose compromettenti, messaggi scambiati sulle chat, video ambigui o di sesso esplicito, rubati per poi ricattare le vittime di diffondere il materiale in rete. Si chiama Sextortion, il reato che colpisce sempre di più gli adolescenti, più avvezzi nello scambio di foto e video con poche o nessuna precauzione, che secondo un dossier della Polizia Postale, sono le vittime più diffuse di questo fenomeno al tempo dei social. Negli ultimi mesi, infatti, sono oltre un centinaio le segnalazioni ricevute dalla Polizia Postale, che riguardano maggiormente giovani tra 15 e 17 anni, ma spesso anche più piccoli.

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Giovani sempre più vittime

Inesperti e desiderosi di acquisire reputazione online, i giovani e giovanissimi, sono le vittime più facilmente ricattabili dai criminali che popolano la rete, che si nascondono dietro i profili di coetanei, ragazze e ragazzi, gentili e avvenenti, e generosi in like per le foto pubblicate. Una volta ottenute foto o video spinti, allora inizia il ricatto vero e proprio, con la minaccia di diffondere il materiale sessuale ad amici e parenti.

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Una volta finiti nella trappola, le vittime impaurite e provando vergogna spesso non si confidano, non ne parlano neanche ai genitori, motivo, questo, per cui il fenomeno è sottostimato secondo gli inquirenti che si occupano di questo tipo di reati. A questo proposito la polizia postale ha stilato una lista di consigli per evitare di diventare vittime del sextortion.

I consigli ai giovani per evitare il sextortion

- Mai cedere al ricatto pagando le somme richieste. Non smetteranno di chiedere denaro se si paga, ma anzi capiranno che hai disponibilità economica e si faranno più
insistenti;
- Non bisogna vergognarsi per aver condiviso immagini intime con sconosciuti. A quella età si è curiosi e inesperti e spesso le persone che fanno queste cose sono
criminali organizzati che conoscono le fragilità dei ragazzi;
- Non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui ai viene contattati, ma fare gli screen shot delle conversazioni e delle
minacce e del profilo dell'estorsore;
- Fare una segnalazione sul nostro portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto, da soli è più difficile risolvere questo tipo di problemi;
- Parlarne con i genitori o con un adulto di fiducia, che sapranno come essere di aiuto per gestire la situazione;
- Chi ha più di 14 anni può sporgere una denuncia, anche in modo autonomo, in qualsiasi ufficio di Polizia.

 

Consigli per i genitori

- Non bisogna giudicare irresponsabile il loro comportamento, ma valutare che la vergogna e il senso di panico che possono provare li mettono a rischio di compiere
atti impulsivi;
- Ascoltare quanto i figli racconta, acquisire con calma tutte le informazioni e rassicurarli che non sono i soli ad essere incappati in questo tipo di situazioni;
- Procurarsi gli screen shot delle conversazioni con gli estorsori e recarsi quanto prima in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia: la tempestività in questi
casi è fondamentale per risolvere al meglio le indagini.
- Non cancellare immagini, video e non chiudere i profili social prima di aver fornito queste informazioni alla Polizi

- Fare una segnalazione su www.commissariatodips.it e chiedere informazioni e supporto, se occorre.

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