Strage di Latina, venerdì i funerali della bambine. Addio a Alessia e Martina

Strage a Latina, venerdì i funerali di Alessia e Martina. La mamma sta meglio ma non sa ancora niente
Strage a Latina, venerdì i funerali di Alessia e Martina. La mamma sta meglio ma non sa ancora niente
Mercoledì 7 Marzo 2018, 17:33 - Ultimo agg. 20:32
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Sono stati fissati per venerdì i funerali delle due sorelle Alessia e Martina Capasso, le bambine uccise all'alba nel letto di casa loro dal padre Luigi, che aveva appena teso un agguato in garage alla madre che andava al lavoro. Le esequie saranno celebrate alle 11 nella chiesa di San Valentino, poco lontano dal residence di via Collina dei Pini dove è avvenuta la strage. Cinque giorni fa sono saltati i funerali religiosi per Capasso: per volontà della famiglia la salma del carabiniere 43/enne è stata benedetta nel cimitero di Poggioreale, a Napoli.

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Intanto sta meglio, ma non sa ancora che le sue figlie di 8 e 14 anni sono state uccise dal padre che dopo si è suicidato. Non gliel'hanno ancora detto perchè le sue condizioni non lo permettono. Antonietta Gargiulo, ferita a colpi di pistola dal marito, il carabiniere Luigi Capasso, sette giorni fa a Cisterna di Latina, non è più sedata e si trova ancora ricoverata alla terapia intensiva al San Camillo di Roma. All'ospedale la donna è stata portata per i tre proiettili sparatigli dall'appuntato prima di ammazzare Alessia e Martina e poi uccidersi, dopo ore di trattative condotte dai suoi colleghi. Quando i medici lo permetteranno la donna saprà l'atroce verità.

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Moglie e marito erano originari del napoletano, ma vivevano a Cisterna e Capasso lavorava a Velletri (Roma). Sul duplice omicidio seguito dal suicidio commesso dal militare sono in corso due indagini, una della procura di Latina e un'altra di quella militare. Anche l'Arma dei carabinieri ha avviato un'inchiesta interna. Si tratta di verificare se ci siano state omissioni o trascuratezze, visto che la moglie dell'appuntato aveva presentato un esposto sul comportamento aggressivo del marito, che non accettava la separazione, anche con le figlie.

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Capasso era già stato sottoposto in passato a un iter disciplinare. Quando chiese di poter usare un alloggio di servizio in caserma a seguito della separazione gli fu prospettato di farsi seguire da uno psicologo dei carabinieri, ma rifiutò sostenendo di averne già uno. Fu sottoposto all'esame di una commissione medica che, dopo avergli dato otto giorni di riposo, lo giudicò idoneo al servizio. Di conseguenza potè tenere la pistola d'ordinanza e con quella ha sparato alla moglie e ha ucciso le figlie.

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In alcune conversazioni nel periodo precedente alla strage e registrate dalla moglie Capasso rassicurava le figlie e anche la moglie, spaventate, sul fatto di non voler fare loro del male. Ma, sempre dalle indagini, è emerso che Capasso aveva pianificato la strage lasciando persino istruzioni e denaro per il proprio funerale e quello delle figlie. 

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