Uccisa con una corda stretta al collo, strangolata con la forza delle sue braccia, nel capanno di legno di fronte a casa. Sempre più macabri i dettagli che emergono dal delitto di San Biagio, nel genovese, dove Sebastiano Cannello, muratore di 58 anni, ha ucciso la moglie, Marzia Bettino, per poi confessare l'orribile femminicidio chiamando i carabinieri al 112. «Venitemi a prendere» ha detto all'operatore dell'arma che ha risposto alla chiamata di soccorso, dopo aver vagato per le strade di Trasta.
Cosa è successo nella villetta
Secondo una prima ricostruzione, l'uomo da settimane era in lite con sua moglie, ma la sfuriata fatale sarebbe nata a poche ore dal funerale della mamma del presunto omicida, morta martedì scorso.
Questa l'ipotesi iniziale, anche se l'uomo, interrogato dal pm con l'accusa di omicidio volontario aggravato, si è avvalso della facoltà di non rispondere e non ha rivelato i motivi del suo gesto folle.
Il giallo del precedente
Il femminicidio di San Biagio, si sarebbe potuto evitare? Una domanda che ricorre in questi giorni, perché sarebbe emerso che 20 giorni fa i carabinieri fecero un intervento nella villetta di Cannello e chiesero un provvedimento urgente, chiedendo alla procura di intervenire, probabilmente intuendo il potenziale pericolo dell'uomo per la consorte.
Tra i motivi del litigio, anche l'ipotesi della separazione, e di lasciare la casa di famigila dove vivevano anche i due figli Andrea e Alessandro, che tra qualche mese avrebbero reso nonni i loro genitori.
Stangola la moglie e chiama i carabinieri: prima del delitto i militari intervenirono nella villetta e allertarono la Procura https://t.co/9RoNnfQEMG
— Leggo (@leggoit) July 29, 2022