Studenti sparano alla prof con la pistola ad aria compressa, arrivano le scuse del colpevole: «Ha pulito la scuola per rimediare»

Nel frattempo il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha telefonato a Isabella Sgarbi, preside dell'istituto per convocarla e ricevere una relazione ufficiale e dettagliata dei fatti

Studenti sparano alla prof con la pistola ad aria compressa, arrivano le scuse del colpevole: «Ha pulito la scuola per rimediare»
Studenti sparano alla prof con la pistola ad aria compressa, arrivano le scuse del colpevole: «Ha pulito la scuola per rimediare»
di Niccolò Dainelli
Mercoledì 18 Gennaio 2023, 21:27 - Ultimo agg. 19 Marzo, 00:46
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Maria Luisa Finatti è la professoressa di Rovigo colpita con una pistola ad aria compressa dai suoi studenti e presa in giro con un video sui social. La vicenda, ormai, risale allo scorso ottobre e aveva fatto scalpore perché la donna aveva deciso di denunciare l'intera classe. Tutti e 24 gli allievi che in quel momento stavano seguendo la lezione di Scienze e Biologia all'Itis Marchesini di Rovigo. «Sono andata via piangendo, ma solo uno di loro è venuto a chiedermi scusa», ha detto. E proprio per questo motivo, per dare una lezione anche a chi ha taciuto ha chiamato tutti in tribunale. Adesso, però, il colpevole è uscito allo scoperto, dichiarando di aver fatto le scuse all'insegnante subito dopo l'accaduto.

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Allo scoperto

 

Il ragazzo che ha premuto il grilleto della pistola ad aria compressa, colpendo alla testa e all'occhio la sua insegnante, è finalmente uscito allo scoperto tramite il legale di famiglia, Nicola Bergamini. Dopo le dichiarazioni della donna che ha ammesso di avere paura di insegnare e che qualcosa, dopo trent'anni di lavoro, si è rotto con i suoi studenti, ecco che il colpevole ha deciso di confessare la bravata finita sui social network e chiedere scusa. Un gesto che avrebbe compiuto poco dopo aver capito la gravità della sua azione, commessa per aumentare i follower su TikTok e Instagram

Frame del video sui social

«Pentito»

«Subito dopo l'episodio, dopo circa un'ora, quello studente è andato dalla preside per autodenunciarsi, assumendosi tutte le responsabilità e dicendosi pentito - dichiara l'avvocato, come riportato il Mattino di Padova -. Ha cercato la dirigente scolastica per rimediare allo sbaglio e ha svolto volontariato in orario extrascolastico: pulizia, fotocopie o altro. Inoltre, il 30 ottobre scorso ha vinto una gara podistica e ha dedicato la vittoria alla professoressa, regalandole il premio che gli avevano consegnato sul podio». Il giorno dell'episodio «più volte sia il ragazzo che i genitori hanno espresso le loro scuse nei confronti dell'insegnante. Nel pomeriggio ha mandato anche mail alla professoressa, in cui chiedeva di poterla incontrare prima possibile, lasciando il numero di telefono. La docente l'ha chiamato, si sono parlati in vivavoce. L'insegnante non ha espresso risentimento, si è dimostrata rammaricata perché non sapeva gestire la classe.

Nei giorni successivi il ragazzo, con i genitori, è andato anche a scuola per scusarsi di persona con l'insegnante», aggiunge l’avvocato.

«Scosso dalla vicenda» 

«C'è stata piena collaborazione con l'istituto. In aggiunta il ragazzo si è reso disponibile a svolgere attività formativa in alcune associazioni locali che lavorano con i disabili. Il ragazzo è uno studente di prima superiore e ha un ottimo rendimento scolastico, come attestato dai professori. Lui ora è molto scosso da questa vicenda, ma in quel momento non si poteva rendere conto. Non immaginava cosa potesse accadere. L'ha capito subito dopo», sottolinea il legale. Ma a nulla sono bastate le scuse del colpevole, la professoressa, infatti, dopo le dichiarazioni dei giorni passati non ha alcuna intenzione di ritirare la denuncia, per l'omertà dimostrata dai compagni e gli insulti ricevuti meritano, secondo la docente, una punizione esemplare.

Valditara convoca la preside

Intanto, il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha telefonato a Isabella Sgarbi, preside dell'istituto. Valditara ha voluto innanzitutto esprimere la propria solidarietà e la propria vicinanza alla professoressa e all'intero corpo docente per il gravissimo episodio subito. Ha quindi convocato la preside al Ministero per martedì 24 gennaio, chiedendole una relazione ufficiale e dettagliata dei fatti, del contesto in cui sono maturati e della partecipazione dei genitori al percorso educativo dei figli. Questo prima di prendere decisioni conseguenti sulla vicenda. «Contrastare fermamente il bullismo e la violenza a scuola e ripristinare nelle classi la cultura del rispetto sono due priorità della mia azione. Senza di esse non può esistere nessun sistema scolastico degno di questo nome», ha dichiarato il ministro.

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