Willy Monteiro Duarte, il testimone: «Saltavano sul suo corpo». Prima del raid, sesso al cimitero

Willy Monteiro Duarte, il testimone: «Saltavano sul suo corpo». Prima del raid, sesso al cimitero
di Emilio Orlando
Giovedì 10 Settembre 2020, 05:01 - Ultimo agg. 08:33
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«Saltavano sul suo corpo. Willy era steso in terra e già inerme, ma i fratelli Gabriele e Marco Bianchi Bianchi con Mario Cenciarelli sferravano calci e pugni anche contro di me».
È la raccapricciante testimonianza di Emanuele Cenciarelli, amico del 21 enne originario delle isole di Capo Verde, ucciso dopo un violentissimo quanto brutale pestaggio a sangue freddo. «Un'aggressione senza plausibile ragione», scrive infatti nell'ordinanza di custodia cautelare il gip del tribunale di Velletri, Giuseppe Boccarrato, che sottolinea anche come l'omicidio sia maturato per una vendetta punitiva nata da futili motivi. A Francesco Belleggia, uno dei fermati portato in carcere subito dopo i fatti, i magistrati hanno concesso gli arresti domiciliari.
La sua posizione, nonostante facesse parte della comitiva delle belve di Artena è risultata essere più defilata rispetto a quella degli altri che hanno sferrato i calci allo sterno ed alla testa rivelatisi mortali per Willy. «Lesioni multipple in molte perti del corpo», dice il referto autoptico.
Il movente del pestaggio - culminato con l'omicidio di Willy Monteiro Duarte - va ricercato in un bacio diretto da un ragazzo ubriaco alla fidanzata di un componente della comitiva che stava trascorrendo il sabato nel locale Duedipicche. Da quel momento il poi, secondo le testimonianze e la ricostruzione dei carabinieri, in piazza è scoppiato l'inferno.
La telefonata di uno dei componenti della comitiva di facinorosi ai fratelli Bianchi, che insieme a Cenciarelli si erano appartati con tre ragazze vicino al cimitero di Artena stavano consumando un rapporto sessuale con loro, ha fatto scattare la spedizione punitiva.
«A questo punto - racconta un altro testimone oculare ascoltato dalla Procura - è arrivata un Suv nero a forte velocità dalla quale sono scese cinque persone di cui tre iniziavano a colpire selvaggiamente qualsiasi persona presente e Willy che cadeva a terra». Intanto ieri sera per le strade di Paliano, il paesino in provincia di Frosinone dove viveva Willy Monteiro con la famiglia, si è tenuta una veglia di raccoglimento e preghiera in sua memoria. Quasi 70amila firme sono state raccolte sul sito www.change.org dove è stata lanciata una petizione per riconoscere a Willy la medaglia d'oro al valor civile.

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