Zona gialla, nessuna Regione (per ora) cambia colore: ma Sardegna e Sicilia rischiano di più di lasciare la bianca. Per calcolare il rischio alla luce delle novità introdotte, l'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell'Università Cattolica, Altems, ha sviluppato un nuovo indicatore che fissa nuove soglie differenziate tra Regione e Regione ed "equivalenti" al valore standard di 50 casi ogni 100.000 abitanti per tenere conto anche di questo fattore.
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REGIONI A RISCHIO
Da questo nuovo indicatore, riferisce Altems nella 62ma puntata dell'Instant Report Covid-19, emerge un valore medio nazionale pari a 0,35, con valori differenti tra le Regioni: quella con il rischio di soglia in zona gialla più elevato è la Sardegna (0,75, con un'incidenza media settimanale pari a 67 nuovi casi ogni 100.000 abitanti e il 47% di vaccinati rispetto alla popolazione residente), seguita dalla Sicilia (0,62, con un'incidenza media settimanale pari a 54 nuovi casi ogni 100.000 abitanti e il 45% di vaccinati rispetto alla popolazione residente).
AL SICURO
Al contrario la Regione con il rischio di soglia in zona gialla più basso è la Valle d'Aosta (0,12, con un'incidenza media settimanale pari a 10 nuovi casi ogni 100.000 abitanti e il 45% di vaccinati rispetto alla popolazione residente). «Ben venga l'abbassamento delle soglie dell'occupazione delle terapie intensive e dei posti letto in area non critica.
Da qui il nuovo indicatore di Altems che tiene conto anche dell'andamento della campagna di vaccinazione nelle diverse regioni. Con i vecchi parametri, invece, rispetto al quadro attuale, quattro le Regioni che nel periodo tra il 16 e il 22 luglio hanno superato la soglia dei 50 casi per 100mila abitanti e che sarebbero finite in zona gialla dalla prossima settimana. Nello specifico, si tratta proprio di Sardegna, con 82,8 contagi su 100mila abitanti, e Sicilia (64,9) a cui si aggiungono Veneto (68,9), Lazio (68,8).