I medici dell'ospedale pediatrico Gaslini di Genova hanno ricostruito il cuore a una bambina di 21 mesi del Nord Italia affetta da una grave malformazione dalla nascita che in altri ospedali era stata ritenuta incorreggibile. Alla piccola era stata rifiutata anche la possibilità di un doppio trapianto cuore-polmoni. La cardiopatia congenita è stata corretta e la bambina è stata dimessa con la prospettiva di una vita normale. «Nostra figlia è nata una seconda volta al Gaslini, ora respira e mangia autonomamente», dicono i genitori. Alla piccola, all'ospedale di Bergamo, in periodo perinatale era stato anche impiantato un pacemaker.
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Da allora la sua sopravvivenza è sempre stata legata ad apparecchiature per la respirazione: per i primi due mesi di vita è stata dipendente da una ventilazione meccanica, poi da un supporto respiratorio non invasivo ma continuo, garantito da una apparecchiatura, e nutrita solo con sondino naso gastrico. La bambina era affetta da un «isomerismo sinistro, canale atrio-ventricolare e blocco atrio-ventricolare completo». È stata operata dal dottor Giuseppe Pomè, direttore dell'UOC Cardiochirurgia del Gaslini. Nell'ottobre 2019, fa sapere il Gaslini, la bambina è stata dimessa dal Centro che l'ha seguita dalla nascita con referto che «escludeva, dal punto di vista cardiologico e cardiochirurgico spazi terapeutici, se non come terapia medica di supporto».
«Non abbiamo riscontrato controindicazioni, l'intervento si presentava ad alto rischio, ma possibile», dice Pomè. «L'operazione avvenuta il 2 dicembre ha realizzato una correzione biventricolare con ricostruzione del cuore della bimba, con le 4 normali cavità cardiache e con le rispettive valvole. Allo stesso tempo si è proceduto alla correzione delle anomalie del deflusso del sangue delle vene polmonari e delle vene del circolo sistemico. Abbiamo così ottenuto un cuore funzionalmente e strutturalmente normale» spiega Pomè.
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