Pirateria, ok alla doppia visione ma non per guadagnarci

Pirateria, ok alla doppia visione ma non per guadagnarci
di Salvatore Riggio
Martedì 30 Novembre 2021, 12:23
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Non è facile per il mondo audiovisivo (cinema, tv, eventi sportivi) doversi confrontare con un fenomeno così capillarmente radicato come la pirateria che, come abbiamo visto, compromette il valore del mercato, dei suoi contenuti così come la crescita di tutto il settore e che, a cascata, ha conseguenze significative sull'indotto. È questo un circolo vizioso che deve essere interrotto e per farlo è necessario l'impegno e l'attenzione di tutti. Ben vengano, quindi, le parole del ministro Giancarlo Giorgetti che ha confermato il proprio impegno istituzionale nei confronti del fenomeno, così come tutte le azioni messe in atto dalle altre istituzioni, dalle aziende private e da tutti gli attori che vengono di fatto colpiti dalla pirateria. Solo da un'attività corale che deve lavorare anche sulla creazione di una cultura di contrasto, può partire un'efficace misura contenitiva contro questo fenomeno. Qualche settimana fa, ha suscitato grande scalpore la notizia diffusa da alcuni organi di stampa circa la possibilità da parte di Dazn di eliminare, nel corso dell'attuale stagione, la cosiddetta concurrency (ovvero la possibilità di seguire attraverso due device due contenuti diversi in contemporanea). Le polemiche hanno forse messo ai margini il ragionamento sotteso a questa ipotesi.

CONDIZIONI DI UTILIZZO

Pur non essendo direttamente ascrivibile nell'ambito della pirateria, fenomeni di utilizzo abusivo del servizio Dazn hanno portato la società a voler riconsiderare la modalità di offerta di tale strumento.

Per fare chiarezza è giusto ricordare che nelle «condizioni di utilizzo» è chiaramente indicato che l'abbonamento dà diritto all'utilizzo del servizio Dazn su un massimo di due dispositivi contemporaneamente, chiarendo al contempo che i dati di login siano unici per lo stesso e non possano essere condivisi con altri. Accade nella pratica che nell'ambito di siti e social network venga favorita la commercializzazione degli abbonamenti tra persone che non si conoscono anche se sono presenti riferimenti circa il fatto che la condivisione è permessa solo nel gruppo familiare, al fine di offrire una rappresentazione di apparente correttezza, ricavando, poi, un guadagno da queste operazioni. Modalità di condivisioni commerciali queste, grazie alle quali gli abbonati possono rendere disponibili le proprie credenziali di accesso e ricevere in cambio denaro, che non sono consentite. Dazn ha poi precisato che nessun cambiamento relativo alla concurrency avverrà nel corso di questa stagione, tuttavia sarebbe comunque importante guardare sotto una diversa lente il tema degli abusi contrattuali che riguarda tutto il mondo delle Ott (e non solo Dazn).

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