Tragedia nel veronese, dove una donna si sarebbe ribellata alle violenze del coniuge, sposato da poco, e lo ha ucciso a coltellate e addirittura con un martello in casa, andando poi a costituirsi alle forze dell'ordine. È accaduto nella notte a Bussolengo, cittadina dell'hinterland a Est di Verona, nella direttrice che porta al Lago di Garda. Verso le ore 13.00 di oggi Edlaine Ferreira, 36 anni, una donna di origini brasiliane, ha suonato il campanello del comando della Polizia locale e ha detto di aver ucciso suo marito Francesco Vetrioli, 37 anni, di professione autotrasportatore. Fatta accomodare negli uffici, la donna è stata ricevuta dal comandante dei Vigili urbani, Mauro Antoniazzi, al quale ha confermato e ripetuto la scioccante confessione.
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L'omicidio
«Era molto agitata - ha raccontato il vicesindaco di Bussolengo Giovanni Amantia, che ha la delega alla sicurezza -.
Il racconto
«I vicini nopn sapevano - ha sottolineato Amantia - né i servizi sociali hanno mai avuto segnalazioni di dissapori o di problemi. Sono quelle situazioni in cui non si sa mai niente finché le situazioni non 'scoppianò e precipitano». Sul posto sono quindi arrivati i carabinieri del Nucleo Investigativo provinciale di Verona, che hanno compiuto i rilievi e raccolto indizi, con il coordinamento del pm di turno Claudio Boranga. L'arma del delitto che la donna ha indicato è stato un coltello da cucina. I militari lo hanno trovato, all'interno della casa della coppia. Da una prima ispezione sul cadavere di Francesco Vetrioli i fendenti sarebbero stati numerosi, ma è stato trovato anche un martello, con il quale Edlaine Ferreira avrebbe infierito sul marito colpendolo alla testa. Motivazioni e dinamica verranno ulteriormente approfonditi dagli investigatori e dalla magistratura. Boranga ha sentito a lungo la donna nella caserma dei carabinieri di Bussolengo. Per ora dal racconto e dalla confessione della donna emerge un piccolo inferno domestico sfociato in un omicidio violento scaturito forse al termine di una lite.