Drone con sei cellulari "atterra" nel carcere di Secondigliano: intercettato da una sentinella

L'arrivo del drone: intercettato perché si è rotto
L'arrivo del drone: intercettato perché si è rotto
Martedì 28 Aprile 2020, 15:56
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A metà volo si è rotto, ha cominciato a fare uno strano ronzìo: la sentinella ha alzato gli occhi al cielo e si è accorto di quel drone barcollante che stava per precipatare nel cortile dei passeggi del Reparto detentivo S2 nel carcere di Secondigliano. Il drone trasportava ai detenuti sei cellulari, alcune sim e caricabatterie. La sospensione dei colloqui nelle carceri a causa della pandemia ha costretto parenti e amici dei detenuti ad aguzzare l'ingegno per fare consegne illegali ai loro congiunti in cella e adesso i cellulari a Napoli arrivano in volo. Gli agenti della Polizia Penitenziaria dell'istituto di pena di Secondigliano, grazie ad una attività di intelligence, hanno sequestrato il dorne la sera di lunedì. Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe racconta che «qualche giorno fa, sempre nel carcere di Secondigliano, sono stati scoperti in alcune celle altri quattro telefoni in uso illecito ai detenuti. E ancora sabato e domenica nel penitenziario di Poggioreale sono stati sequestrati altri cellulari». Per Giuseppe Moretti, presidente del sindacato di polizia penitenziaria «è fondamentale che la Polizia Penitenziaria debba avere strumenti tecnologici avanzati per contrastare questa grave piaga. E chiediamo di introdurre un reato che punisca l'introduzione e il possesso di telefoni, così come avviene in alcuni Paesi Ue». Nelle carceri il DAP ha già distribuito 1500 telefoni cellulari e ne ha autorizzato l'uso più volte al giorno per ovviare alla sospensione dei colloqui con le famiglie. 

L'ingresso dei cellulari nei Penitenziari della Campania è un flusso continuo e il fenomeno non viene contrastato in maniera adeguata. 
«Un fenomeno che - secondo Fattorello - non viene contrastato in maniera adeguata dall'Amministrazione né dal legislatore, infatti l'indebito possesso e introduzione di questi apparecchi non configurano precise ipotesi di reato ma restano semplici violazioni ammministrative ai regolamenti interni, per un semplice possesso di oggetti non consentiti.
Inutile ripetere come l'utilizzo dei telefonini da parte dei detenuti soprattutto quelli appartenenti alla criminalità organizzata possa alimentare e favorire le varie attività criminose dettate dall'interno all'esterno dei carceri
».
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