Disabile viaggia 2 ore al giorno per 2 ore di lavoro: l'odissea di Loredana, operata per un tumore alla tiroide

«Anche mio marito è disabile - aggiunge la donna - con bisogno di assistenza. La mattina lo aiuta il figlio, ma al pomeriggio devo esserci io»

Due ore di viaggio al giorno per due ore di lavoro: l'odissea di Loredana, disabile dopo un tumore alla tiroide
Due ore di viaggio al giorno per due ore di lavoro: l'odissea di Loredana, disabile dopo un tumore alla tiroide
Lunedì 23 Gennaio 2023, 18:08 - Ultimo agg. 24 Gennaio, 15:20
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Loredana Licheri, 54 anni il prossimo luglio, è un'addetta alle pulizie negli spogliatoi della Amiu, azienda di igiene urbana del comune di Genova. Titolare della legge 104, la donna lavora per sole due ore al giorno a circa 30 km da casa, con un orario spezzato -  dalle 6.45 alle 7.45 e dalle 13.40 alle 14,40 dal lunedì al sabato - che le impedisce di rientrare a casa per la pausa pranzo. Il tutto per circa 15 euro lordi. Per coprire la distanza dal luogo di lavoro, la 54enne deve compiere ogni giorno della settimana un viaggio che varia dall'ora e trenta all'ora e cinquanta, utilizzando il trasporto pubblico, perchè senza mezzo proprio. E il 18 febbraio 2021 - come  riferito all'AGI dal la Uil - la donna è stata «operata alla tiroide con il 70% tumorale - racconta lei stessa all'AGI - e mi e' stata assegnata la legge 104 per le visite da fare, con un riscontro inoltre del 100% di disabilita' grave».

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La storia

«Oltre ad essere impiegata per un parametro orario inferiore al minimo contrattuale, quindi 12 ore anzichè le 14 previste dal CCNL, ha visto l'orario di lavoro spezzarsi in due turni: dalle 6.45 alle 7.45 e dalle 13.40 alle 14,40 dal lunedì al sabato, in contrasto anche questo col contratto nazionale, per giunta in un sito a 30 km dall'abitazione della donna, residente a Voltri e impiegata a Giro del Fullo», riferisce il sindacato. «Anche mio marito è disabile - aggiunge la donna - con bisogno di assistenza.

La mattina lo aiuta il figlio, ma al pomeriggio devo esserci io».

L'orario spezzato costringe Loredana a gironzolare per la città dalle 7.45 alle 13.40, a prescindere, ovviamente, dalle condizioni meteo. La sua situazione lavorativa, come ha riferito lei stessa e il sindacato, si sarebbe aggravata a partire da novembre. «Cambiato appalto, la situazione è peggiorata», ha detto Silvana Comanducci, segretaria regionale Uil Trasporti che ha inviato già diverse lettere ad Amiu, ispettorato del lavoro, Dussman Service (ditta di appalto) e Immer srl (ditta di subappalto): «La signora ogni giorno è costretta ad un viaggio di quasi due ore da casa per un guadagno esiguo, con un un contratto di lavoro sottoscritto con IMMER srl che prevede esplicitamente quale luogo di lavoro l'UT di Pegli-Prà, in via dei Reggio e non l'UT Giro del Fullo a cui è stata effettivamente destinata - spiega Comanducci - Nel contratto non vi è nemmeno esplicita accettazione di lavoro sotto il minimo contrattuale previsto dal CCNL Pulizie/Multiservizi: lei ha un part time con l'indicazione della fascia lavorativa. In più ha il recente riconoscimento della legge 104 per se stessa. Non accettare di spostare la sede di lavoro di Loredana è inutilmente vessatorio per la nostra assistita, nonchè discriminatorio nei confronti di un soggetto particolarmente fragile».La Immer ha fatto sapere che al momento le «altre sedi sono occupate da personale assunto con contratto a tempo indeterminato e con anzianità pari alla signora».

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