Milano, sette evasi dal carcere minorile Beccaria: due ripresi e un altro torna convinto dai genitori. Altri detenuti appiccano roghi in cella. Salvini: «Sconcertato». Quattro agenti in ospedale

La denuncia del sindacato Uilpa: «Hanno approfittato dei lavori in corso nell'istituto»

Milano, sette detenuti evadono dal carcere minorile Beccaria. «Hanno approfittato dei lavori in corso»
Milano, sette detenuti evadono dal carcere minorile Beccaria. «Hanno approfittato dei lavori in corso»
Domenica 25 Dicembre 2022, 19:53 - Ultimo agg. 27 Dicembre, 08:16
5 Minuti di Lettura

Sette detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano, forse approfittando di lavori in corso da tempo nel penitenziario o dei ranghi ridotti della polizia nel giorno di Natale, sono evasi ieri attorno alle 16,30, sembrerebbe attraverso un varco nel muro. Due sono stati riportati quasi subito nel penitenziario, un terzo è tornato da solo questa mattina, convinto dai genitoria  a non aggravare ulteriormente la sua posizione.

Per gli altri cinque sono in corso ricerche a tappeto. Sono quattro gli agenti di Polizia penitenziaria portati in ospedale dopo essere rimasti intossicati. Due sono già stati presi. Gli agenti hanno 25, 26, 27 e 34 anni e sono tutti stati portati tutti all'ospedale San Carlo, nessuno in condizioni gravi. Il 118 ha mandato sul posto cinque ambulanze e altri due mezzi.

Oggi i vertici del Dipartimento della giustizia minorile del ministero di Via Arenula saranno a Milano, presso il carcere Beccaria da dove oggi pomeriggio sono evasi sette giovani detenuti, due dei quali già rintracciati dagli agenti della polizia penitenziaria. In particolare, verso mezzogiorno, per capire come si sia potuta verificare una simile evasione, arriverà al Beccaria il direttore generale del Dipartimento, Giuseppe Cacciapuoti.

Nel frattempo è giunto al Beccaria il presidente del Tribunale dei Minori Anna Maria Gatto con un magistrato di sorveglianza. «Siamo venuti a verificare la situazione» ha detto Gatto.

Finti drogati per evitare il carcere: maxi inchiesta sui boss di Roma

Carcere Beccaria, detenuti appiccano il fuoco

Nelle ore successive all'evasione dei sette ragazzi che hanno tra i 17 e i 19 anni, in alcune celle dello stesso penitenziario, altri ragazzi reclusi hanno appiccato fuoco ai materassi e sono arrivati cinque mezzi dei vigili del fuoco per tenere la situazione sotto controllo, due gli agenti intossicati.

Per la gravità dell'evasione sono rientrati in servizio tutti gli agenti reperibili, e domani sono in arrivo, mandati dal ministero di Via Arenula, i vertici del Dipartimento della giustizia minorile, tra i quali il direttore generale Giuseppe Cacciapuoti che inizierà ad approfondire come sia potuta avvenire una così clamorosa evasione. 

Il sindaco Sala

«Non c'è proprio più spazio per chiacchiere o affermazioni generiche di 'sconcerto'. Il Beccaria era un carcere modello. Lo era nel passato, in un passato ormai remoto. Da quasi vent'anni non c'è un Direttore, e ce la si è cavata con dei 'facente funzione'. Da una quindicina d'anni ci sono lavori in corso, che non finiscono mai»: Il sindaco di Milano Giuseppe Sala lo ha scritto su Fb dopo l'evasione di sette ragazzi ieri, ricordando di aver fatto insieme a don Gino Rigoldi «continui richiami ai Governi che si sono succeduti per mettere mano a questo problema ormai fin troppo evidente».

«Il Beccaria - ha sottolineato Sala - lo conosco bene. L'ultima mia visita risale a poco tempo fa, per la precisione a settembre. E comunque più volte ci sono stato insieme a Don Gino Rigoldi» facendo appelli ai vari governo. «Questa è la situazione. Chi si vuole scandalizzare per l'accaduto - ha concluso - è libero di farlo. Ma la realtà va guardata in faccia».

Salvini: «Sono sconcertato»

Il leader della Lega Matteo Salvini si è detto «sconcertato» per questa fuga. Anche per il sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari, senatore leghista, l'evasione «è sconcertante». «Siamo in contatto con la direttrice del carcere - ha aggiunto Ostellari - per approfondire le modalità con cui si è verificato il fatto. Ringrazio il reparto di Polizia penitenziaria, prontamente rientrato nella sua interezza in servizio, il Nic e le altre Forze dell'ordine che da subito hanno avviato un'intensa attività di ricerca degli evasi. Visiterò di persona l'istituto. Ciò che è accaduto non si deve ripetere. Vanno individuate soluzioni efficaci e immediatamente disponibili per scongiurare episodi simili». 

Fuga dal carcere minorile

Negli istituti minorili, per ragioni connesse anche al sovraffollamento penitenziario nelle carceri, l'età dei detenuti - ricorda il segretario della Uilpa Gennarino De Fazio- «può arrivare fino 25 anni». «Molte delle problematiche che investono le carceri - sottolinea il sindacalista - si ritrovano anche negli istituti penali per minorenni. In particolare, sono in vorticoso aumento i casi d'aggressione agli operatori, di sommosse e, come in questo caso, di evasione. Ciò è evidentemente imputabile a una serie di fattori», tra cui appunto «l'innalzamento del limite d'età». «Da tempo - continua - ripetiamo che il sistema d'esecuzione penale va ripensato e che vanno riorganizzati e potenziati il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria». 

 

Le reazioni

«Auspichiamo - conclude De Fazio - di poterci presto confrontare con il Ministro della Giustizia e i Sottosegretari delegati per la ricerca di un percorso riformatore e soluzioni concrete che vadano al di là dei meri proclami». Secondo il segretario del sindacato autonomo Sappe, Donato Capece, sarebbero diversi gli agenti e i detenuti in prenda a convulsioni e vomito per aver respirato il fumo dei materassi incendiati. Capece ha poi ricordato che in queste ore di alta tensione presso il Beccaria ci sono vigili del fuoco, forze dell'ordine e i soccorritori del 118. «Abbiamo più volte detto che urgono stanziamenti straordinari in termini di risorse umane e materiali ma anche la modifica del modello detentivo attualmente fallimentare perché votato a una sorta di autogestione da parte dei detenuti lasciati tutto il giorno ad oziare all'interno delle sezioni detentive», sostiene Giuseppe Moretti, segretario dell'Uspp, altra sigla sindacale della polizia penitenziaria.

Tornata la calma

È tornata la calma poco prima dell'una del 26 dicembre in via Calchi Taeggi e nelle strade circostanti, intorno al carcere minorile. Adesso ci sono solo pattuglie delle forze dell'ordine che presiedono l'area e che non consentono l'accesso a nessuno. Un posto di blocco è tra via Giovanni Spagliardi e via Ferruccio Parri. Il fuoco appiccato in alcune celle è stato spento dai vigili del fuoco. Attimi di tensione di sono registrati quando i cronisti si sono avvicinati al perimetro dell'istituto penitenziario, e alcuni detenuti hanno gridato insulti dalle finestre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA