Falsi invalidi, 73 indagati: «Mi deve portare 500 euro per il medico»

Falsi invalidi a Siracusa, 73 indagati: «Mi deve portare 500 euro per il medico»
Falsi invalidi a Siracusa, 73 indagati: «Mi deve portare 500 euro per il medico»
Giovedì 6 Febbraio 2020, 18:42 - Ultimo agg. 19:03
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Falsi certificati per pensioni di invalidità e per «l'accompagnamento»: bufera a Siracusa per l'inchiesta sui falsi invalidi. Due persone, compreso un neurologo dell'Asp, agli arresti domiciliari, due obblighi di dimora, sette divieti di esercitare la professione di medico, anche per due dell'Inps, 73 indagati, compresi 12 medici dell'Asp e 5 dell'Inps, e beni sequestrati per 600mila euro: questo il bilancio dell'inchiesta basata su indagini dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria.

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«Impressionanti condotte abituali» di «un sistema compromesso che riguarda la tutela della salute» con «dipendenti pubblici e dei privati che si prestano a questo circo». Così il procuratore di Siracusa Sabrina Gambino descrive quanto emerso dalle indagini dell'operazione
Povero Ippocrate, contro falsi invalidi. Al centro dell'inchiesta, che ha 73 indagati, ci sono 28 pratiche di indennità per pensione o accompagnamento ottenute, secondo l'accusa, con false attestazioni mediche in cambio di mazzette o regali, come profumi o viaggi. Indagini che hanno portato due persone agli arresti domiciliari, alla sospensione di sette medici dal servizio, mentre 12 dottori dell'Azienda sanitaria provinciale (Asp) e cinque dell'Inps sono stati destinatari di misure cautelari reali.

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Tra loro anche Remo Ternullo, ex sindaco di Melilli, Antonino Zito, ex consigliere comunale di Siracusa, e Biagio Saitta, ex consigliere provinciale. Ai domiciliari sono stati posti il medico neurologo Santo Cultrera e Rosaria Mangiafico, che gestiva un patronato di fatto. La donna è ritenuta dalla Procura a capo di questa organizzazione, anche se il Gip non ha accolto l'ipotesi di reato di associazione a delinquere proposta dalla Procura stessa. Contestati a vario titolo i reati di falso in atto pubblico, corruzione, truffa allo Stato e abuso d'ufficio.

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Le indagini hanno fatto seguito alla denuncia di un privato che si era sentito chiedere 2mila euro per la pensione d'invalidità. «La Mangiafico - ha spiegato il sostituto Tommaso Pagano - gestiva nel suo garage un ufficio, un patronato di fatto, ma che in realtà non era riconosciuto, ed aveva creato una rete che coinvolgeva membri delle commissioni Inps e Asp che garantivano un giudizio favorevole a prescindere. E si occupava di costruire la pratica avendo a disposizione medici specialistici pronti a fornire certificati fasulli». Come referti di Tac ed Ecodopller. Video realizzati dai carabinieri hanno documentato lo scambio di denaro, dai 100 ai 2.000 mila euro.
«Mi deve portare 500 euro per il medico», si sente nell'intercettazione. 
 




Ma per i medici ci potevano essere anche regali, come profumi o un viaggio a Praga. A volte la visita non avveniva, oppure si realizzava una messinscena: una finta badante, una figlia che ha sedato la madre con un tranquillante o una signora che è stata costretta a fare più volte le scale per stancarsi. Una donna è stata rimandata a casa a cambiarsi d'abito: troppo appariscente, meglio indossare un vestito e fazzoletto neri. «Rubare sulla invalidità - ha commentato l'assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza - è un crimine contro chi soffre e sottrae le risorse che lo Stato e la Regione destinano a persone con disabilità. Ho già dato mandato al direttore dell'Asp di Siracusa di avviare subito i provvedimenti disciplinari previsti dalla legge nei confronti dei dipendenti dell'Azienda coinvolti nell'inchiesta. Il rispetto delle garanzie individuali - ha osservato Razza - è un principio di civiltà giuridica, ma esistono responsabilità che possono essere autonomamente accertate rispetto alle quali non si deve esitare».

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