Ragazzina si finge fidanzato virtuale della coetanea e la perseguita: «Ti uccido, ti sciolgo nell’acido»

Napoli, la giovane a processo per stalking dopo la denuncia della vittima

Ragazzina si finge fidanzato virtuale della coetanea e la perseguita: «Ti uccido, ti sciolgo nell’acido»
di Leandro Del Gaudio
Martedì 27 Dicembre 2022, 09:05
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Si è impossessata della sua vita. E lo ha fatto nel modo più semplice e subdolo possibile: spacciandosi per un ragazzo della sua età, creando dal nulla una storia d’amore virtuale. Una storia fatta di cuoricini, strizzate di occhi, pollici in alto e faccine. Almeno fino a un certo punto. Una storia fatta di carinerie iniziali, che poi si è complicata, al punto tale da rendere necessaria una denuncia, con tanto di indagini approdate in Procura, che non ha esitato in questi giorni a chiedere l’apertura di un processo per un presunto caso di stalking

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Ragazzina si finge fidanzato virtuale della coetanea


Di cosa si tratta? In pochi mesi, una ragazzina si è ritrovata in una sorta di incubo, che l’ha costretta a subire una condizione di assoggettamento che le ha condizionato l’esistenza.

In sintesi, dalla serenità della prima ora, si è passati ad atteggiamenti morbosi, patologici, che culminano in una gelosia possessiva e malata. Un crescendo di atti persecutori che è poi sfociata in quelle frasi che hanno sconvolto un intero nucleo familiare: «Ti uccido... ti sciolgo nell’acido...».

L'imputata

Che storia è questa? Partiamo dalla fine: giovedì scorso, si è svolta l’udienza preliminare dinanzi al Tribunale dei minori, a carico dell’unica imputata. Difesa dal penalista Matteo De Luca, la ragazza ha ammesso le proprie responsabilità ed ha ottenuto la messa alla prova. Per tre anni sarà tenuta a una condotta irreprensibile, per vedersi poi estinguere le accuse e rifarsi una vita. Vittima una ragazzina non ancora maggiorenne, che non poteva immaginare che dall’altra parte dello screen non c’era un ragazzo normale, ma una ragazzina poco più grande di lei. Si faceva chiamare “Raffaele”, aveva costruito una identità completamente fasulla, prendendo di mira una ragazzina di poco più giovane, tuttora minorenne. Qualcosa che ha a che vedere con uno scherzo di cattivo gusto e che si evolve - probabilmente sulla scorta di un disegno prestabilito in una sorta di trappola. 

L'accusa

Stalking è l’accusa mossa dal pm Emilia Galante Sorrentino, magistrato in forza alla Procura guidata da Maria De Luzenberger, quello che sta emergendo non è un episodio occasionale, ma la conferma di una frontiera del crimine telematico sempre più avanzato. Un’inchiesta che scava sul mondo di una ragazzina, che è poi la vittima di questa storia: studia, va a scuola, vive con la propria famiglia ed è perfettamente integrata nel tessuto cittadino. Come tutte le adolescenti, ha una vita sui social abbastanza dinamica, condividendo storie legate alla musica e alla moda, insomma a contenuti assolutamente ordinari.

La vicenda

Circa un anno fa, la ragazzina (che è ancora minorenne) incrocia un contatto con cui ha inizio una sorta di relazione virtuale. Si tratta di una ragazzina (oggi maggiorenne) che nel corso delle chat si fa chiamare “Raffaele” e che si propone grazie ad un account fasullo di posta elettronica e sui social. Ma in cosa consistevano i presunti atti persecutori consumati dalla imputata? Dettava le regole dell’esistenza della ragazzina, pretendendo di organizzare l’intera giornata. Poi? Scenate di gelosia per un post di troppo o per un commento su facebook. Fino ad arrivare a quelle espressioni minacciose, con quelle frasi oggi finite agli atti: «Ti sciolgo nell’acido... ti uccido...».

Non è il primo caso, quello culminato giovedì scorso nel provvedimento di un giudice. Anzi. A leggere le carte, siamo di fronte a uno scenario scandito da numeri in aumento: reati telematici consumati da minori, tra stalking e sostituzione di persona, in un crescendo di minacce che si alimentano sui canali social. 

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