Finto regista violenta 12 donne e torna libero: Claudio Marini ha «la lombosciatalgia», udienza rinviata

Da qualche mese sono scaduti i termini di custodia cautelare

Da qualche mese sono scaduti i termini di custodia cautelare
Da qualche mese sono scaduti i termini di custodia cautelare
Sabato 14 Gennaio 2023, 12:04 - Ultimo agg. 12:10
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Ben dodici accuse, per violenze sessuali, per Claudio Marini: l'uomo ha finto di essere un regista per «far colpo» sulle donne. L'ennesima udienza a carico del sedicente regista Claudio Marini è stata rinviata per via di una «lombosciatalgia». 

«Riteniamo inaccettabile che l'imputato a cui era stata applicata la misura cautelare del carcere sia da mesi libero per scadenza dei termini di misura cautelare: le leggi esistono e non sono applicate – hanno commentato da Differenza Donna – Ciò scoraggia la denuncia di tante giovani donne».

Sono 12 le donne che hanno accusato Marini di violenza sessuale: 4 a Milano e 8 a Roma.

A questi episodi, se ne aggiunge un tredicesimo per il quale inizierà presto un secondo processo. Le prime accuse sono arrivate nel 2020, quando ragazze fra i 15 e i 30 anni hanno denunciato quanto accaduto nei mesi precedenti, durante il casting per il film Miele Amaro, ma anche Un gioco pericoloso, La forza dell'amore.


La trappola

Per adescare le ragazze Marini aveva pubblicato online degli annunci. Per il film Miele Amaro, ad esempio, scriveva di essere alla ricerca di ragazzi e ragazze fra i 15 e i 30 anni, nel Lazio e in tutta Italia per delle riprese da svolgersi fra gennaio ed aprile 2020 con uscita prevista nell'autunno dello stesso anno. La trama riportata dell'annuncio online, infine, recitava: «Amori, intrighi e rivalità che faranno tirare fuori il peggio ai protagonisti».

Marini si presentava come il responsabile di un'agenzia cinematografica. Dava un appuntamento «per effettuare un provino» al fast food, dove avrebbero girato una prima scena. Poi invitava le ragazze a seguirlo nel suo appartamento per provarne una seconda. Quelle che si sono rifiutate sono state afferrate per i fianchi e baciate. Ogni ragazza che, invece, lo seguiva, veniva fatta «denudare nella parte superiore del corpo, la baciava in bocca, la abbracciava e la palpeggiava sul seno», come si legge nelle accuse. Oltre a chiedere loro di spogliarsi, era lui stesso a girare scene in boxer e a saltare addosso alle vittime.

La prima vittima

Si era finto uno stimato regista e produttore cinematografico alla ricerca di una protagonista per un suo nuovo film e, dopo un primo provino conoscitivo, aveva invitato un’aspirante attrice in un suo appartamento per provare a interpretare con lui una scena «hot» del presunto copione. Ma, secondo l’accusa, era tutta una farsa per approfittare sessualmente della vittima. Per questi fatti, Claudio Marini, 50 anni, ciociaro ma residente a Roma. Marini, era stato disposto alla misura cautelare nel carcere di Regina Coeli per contestazioni simili. 


Il precedente

I fatti contestati dalla Procura risalgono al 5 dicembre 2019. L’imputato si sarebbe spacciato per un regista e produttore cinematografico di spessore. Secondo l’accusa, avrebbe promosso online, su un sito specializzato, un casting per selezionare delle giovani attrici in vista della produzione di un suo nuovo film.

 

La vittima, una ventenne romana, costituitasi parte civile a processo, si sarebbe iscritta ai provini pubblicizzati dal cinquantenne. E l’imputato avrebbe poi invitato la ragazza a un primo incontro negli uffici del «Pick Center» di Piazza Marconi, a pochi passi dall’obelisco dell’Eur.

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