Focolai Fiumicino e Cesena, 20 casi: contagi su aerei dal Bangladesh

Focolai Fiumicino e Cesena, 20 casi: contagi su aerei dal Bangladesh
Focolai Fiumicino e Cesena, 20 casi: contagi su aerei dal Bangladesh
di Mauro Evangelisti
Lunedì 29 Giugno 2020, 14:31 - Ultimo agg. 30 Giugno, 08:03
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I focolai collegati a cittadini del Bangladesh tornati dal loro paesi e atterrati all’aeroporto di Fiumicino si stanno allargando, ci sono almeno venti casi tra la provincia di Roma e Cesena. E c'è il sospetto che il contagio sia avvenuto anche a bordo dell'aereo, anche se dalle prime indagini risulta che i voli coinvolti siano vari. Dopo la dozzina di positivi già rilevati nei giorni scorsi, che hanno coinvolto anche due ristoranti della città di Fiumicino (non dell’aeroporto) oggi la Regione Lazio ha trovato altri due positivi sempre del Bangladesh collegati al dipendente del locale. Ma c’è di più: anche dalla Romagna sono stati segnalati sei cittadini del Bangladesh positivi al coronavirus, rientrati da poco in Italia e atterrati all’aeroporto di Fiumicino.

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Secondo quanto riporta la cronaca di Cesena del Resto del Carlino, nella locale comunità di immigrati dal Bangladesh si è sviluppato un focolaio e anche in questo caso c’è stato, la settimana scorsa, l’arrivo all’aeroporto di Fiumicino dopo una volo (in connessione) decollato da Dacca. A Cesena inizialmente è stato individuato un immigrato in un centro di accoglienza in località Martorano. A quel punto, si è messa in moto la macchina dei controlli, anche grazie alla mobilitazione della comunità locale di cittadini del Bangladesh, che hanno messo in guardia il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca. In pratica, è stato segnalato che vari immigrati in arrivo dal Bangladesh erano diretti nella vicina riviera adriatica, per il lavoro stagionale. I casi trovati sono sei, tra cui un nucleo familiare di cinque, che lavorano in un centro commerciale di Pianarella (in riviera), arrivati proprio all’aeroporto di Fiumicino una settimana prima. Le autorità di Cesena hanno anche preso contatti con l’Asl Roma 3, competente su Fiumicino.

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Ad oggi, comunque, tra Fiumicino e Cesena ci sono almeno 20 casi, ma l’indagine epidemiologica sta proseguendo. Inoltre, è stata contattata anche l’Ambasciata del Bangladesh, dove uno dei positivi era andato, per ulteriori controlli. Ma bisogna capire perché uno dei contagiati, che aveva già i sintomi a Dacca, sia stato lasciato partire. E bisognerà anche riflettere sull’efficacia del periodo di quarantena richiesto: se chi arriva, poi si sposta verso la sua destinazione finale, magari prendendo treni e bus, ogni precauzione viene meno.


L'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, lancia l'allarme: «E’ necessario aumentare i controlli sui voli internazionali, nelle ultime settimane abbiamo avuto troppi casi dal Bangladesh. Anche nella Asl Roma 2 un caso positivo di rientro dal Bagladesh. Sono state attivate le procedure di contact tracing internazionale».
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, l'altro giorno in una intervista al Messaggero, ha spiegato che l'Italia intende mantenere la quarantena per chi arriva da paesi extra Ue, anche se dal primo luglio, sulla base di una intesa tra i paesi membri dell'Unione europea, le frontiere saranno aperte a una lunga lista di nazioni con bassa circolazione del virus. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, imporrà alle badanti straniere, al ritorno dai loro paesi, di sottoporsi al tampone. 

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